giovedì 29 novembre 2007

"Ice Haven: cartoline dalla provincia americana" su in fumo di Exibart

"Clowes introduce nella vita privata di questi personaggi e pagina dopo pagina rende il lettore testimone delle loro insoddisfazioni, illusioni e delusioni." Lo scrive Davide Calì nella recensione del volume Ice Haven di Daniel Clowes pubblicata nella rubrica in fumo di Exibart. Il libro, edito da Coconino Press, ha vinto il premio speciale della giuria a Lucca Comics & Games 2007 per "aver mostrato le incrinature profonde e le contraddizioni strutturali della piccola borghesia americana". Da leggere.

martedì 27 novembre 2007

[intervista] Sergio Bonelli

Sergio Bonelli durante l'inaugurazione delle mostre
allestite per l'edizione 2004 di Lucca Comics & Games

Confesso che telefonare a Sergio Bonelli non è stato facile. Forse perché non sapevo cosa mi sarebbe aspettato di lì a poco. Avremmo dovuto parlare di Alfonso Font. Così è stato. Almeno inizialmente. Poi siamo andati oltre con toni confidenziali e a tratti affettuosi. Quel timore carico di referenza si è dissolto nelle parole che a Bonelli non mancano mai, nella disponibilità che va oltre la misura, nell'apertura al confronto col primo giovane che gli fa squillare il telefono e alzare la cornetta. Lo ha fatto con l'entusiasmo di un esordiente. Eppure lui è Guido Nolitta. Un uomo consapevole dei suoi limiti, un uomo onesto. Ricordo le sue parole durante la consegna del premio Gran Guinigi, un paio di edizioni fa -o forse tre?-. "Premiate me?" chiese. "Ma se è più di un anno che non scrivo una sceneggiatura... Guardate quanti giovani ci sono qua in sala. Il premio va a loro". Questo è Sergio Bonelli. Uno come pochi.

Sergio Bonelli parla di Alfonso Font


di Gianluca Testa

Sergio Bonelli, perché fra tanti autori ha scelto di lavorare con Alfonso Font?
“Ero innamorato del suo tratto, del modo di disegnare. L’ho corteggiato e inseguito a lungo, raccogliendo ogni volta cortesi rifiuti a collaborare. In quel periodo Alfonso Font aveva troppo lavoro. Ci siamo incontrati la prima volta all’inizio degli anni Novanta, alla Fiera di Barcellona. Al tempo era considerata la «Lucca spagnola…»”.

Poi cos’è accaduto?
“L’insistenza è stata premiata e finalmente Alfonso ha accettato. Era il 1995. Dopo poco iniziò a lavorare sullo Speciale Tex numero 12, «Gli assassini», pubblicato nel luglio del 1998. In principio non fu semplice. A quel tempo Font lavorava a gran ritmo, soprattutto per il mercato francese. Là era già stato conosciuto e apprezzato per la serie Sandberg, père et fils, pubblicata dalla rivista Pif e realizzata in collaborazione con lo sceneggiatore Patrick Cothias. La sua fama, in Spagna, era ancora più grande. Non era solo una questione di identità nazionale. Buona parte del merito è per la qualità delle storie pubblicate dalla rivista Cimoc. E nonostante il fatto che Font fosse una personalità di rilievo, un grande illustratore e un disegnatore attento al fumetto d’autore, all’inizio avevo molti dubbi per il suo debutto in Italia”.

Cosa la preoccupava?
“Il suo stile. La stessa cosa di cui mi ero innamorato era causa di forti perplessità. Nel suo stile c’era infatti una matrice grottesca che il lettore italiano di Tex, così affezionato alle rappresentazioni realistiche, non avrebbe apprezzato”.

Alla fine è stato trovato il giusto compromesso…
“Font ha faticato parecchio per liberarsi dagli accenti grotteschi e ironici. Rinunciando a questi caratteri del suo stile ha dimostrato di essere un vero professionista”.

Scorrendo le pagine del “Texone” si nota una forte evoluzione del segno…
“Il tratto cambia all’interno dello stesso albo. Mantenere costante il registro narrativo non era cosa semplice. Accade anche che molti personaggi di contorno alla storia assumano tratti umoristici. A Font era sufficiente una piccola distrazione per ritornare a disegnare col vecchio metodo. E non potevamo certo controllare ogni tavola ricordandogli di evitare il disegno di nasi troppo tondeggianti e cose simili, tipiche del disegno umoristico”.

Dopo «Gli Assassini» Font ha cominciato a disegnare anche per la serie regolare. Era già tutto programmato?
“No. Volevo chiedergli di realizzare un solo «Texone», com’è accaduto per Jordi Bernet e altri. Dovevo mantenere una promessa fatta ai lettori: garantire per il meglio degli autori europei. Con noi Font si è trovato bene. E dopo la prima uscita ha continuato con la serie normale. È stato un un passaggio naturale. Sono felice di questa scelta”.

Sergio Bonelli e Renato Genovese durante l'inaugurazione
del Museo del Fumetto (Lucca, ottobre 2004)

Mi sembra di capire che tra lei e Font c’è un rapporto che va al di là della professione.
“Font è l’autore che ho conosciuto di più e meglio. Viene spesso a trovarci a Milano. A volte senza preavviso. Sono sempre piacevoli sorprese. Insieme abbiamo trascorso lunghi periodi in giro per il mondo, soprattutto in Spagna. Mi ha sempre trasmesso grande calore. Un bene raro che non ho mai trovato altrove. Di lui mi ha conquistato l’umanità, la serietà, la professionalità e il talento. Siamo entrambi contenti di quest’amicizia. E in questo mestiere è cosa rara. Per questo ne parlo volentieri. È il massimo che si possa chiedere. Purtroppo, lavorando a distanza, è possibile che con alcuni collaboratori – anche decennali – non ci si conosca mai troppo bene”.

Come giudica il rapporto tra Font e lo sceneggiatore Mauro Boselli?
“Ottimo. Si sono trovati subito d’accordo”.

E il giudizio dei lettori?
“Alcuni hanno manifestato il loro disappunto, lamentando una certa discontinuità. Font è stato inizialmente accolto con sospetto, anche perché in quegli anni era poco conosciuto in Italia. Poi li ha conquistati. Quasi tutti…”.

Quali sono i lettori scontenti?
“La minoranza. Rappresentano quella fetta di pubblico affezionata alla grafica tradizionale. Come quella di Aurelio Galleppini e di tutti gli autori realistici che si ispiravano ai grandi americani come Alex Raymond. Sono stati spiazzati da un autore all’avanguardia come Font. La stessa reazione era stata suscitata perfino da Giovanni Ticci, complice il suo tratto moderno. Alla fine quello che predomina è l’affetto per lo stile italiano tipico degli anni Trenta e Quaranta”.

fonte: Muf mag

lunedì 26 novembre 2007

[intervista] Alfonso Font

L'intervista ad Alfonso Font risale a un paio d'anni fa. C'era parecchio entusiasmo, allora. Il Museo del fumetto era stato inaugurato da poco e cominciavano ad arrivare i primi ospiti. Sembrava ci fosse un progetto condiviso e lungimirante. Sembrava. Insieme ad altri due amici e colleghi (Stefano Giuntini e Anna Benedetto) lavorammo per un breve periodo alla rivista Muf mag sotto la direzione e il coordinamento di Gianni Bono. Raccogliemmo interviste -come questa, realizzata proprio col contributo di Stefano e Anna- la maggior parte delle quali sono rimaste impresse su mini Dv. Se non sono mai state pubblicate e diffuse non è certo colpa nostra. Avrebbero dovuto arricchire un data base multimediale consultabile nelle sale del Museo e la rivista online del Museo stesso. Il rapporto si è interrotto senza alcuna spiegazione o chiarimento. Ma il materiale resta. Ho quindi deciso di recuperare le poche interviste pubblicate e -appena avrò un po' di tempo e se la tecnica me lo permetterà- metterò online anche quelle inedite. Sia per rispettare gli autori che hanno avuto la bontà e la pazienza di incontrarci e parlare con noi, sia perché i loro -anche se a distanza di molto tempo- sono racconti interessanti, degni d'esser letti.

Alfonso Font: l'intervista

di Gianluca Testa

Alfonso Font, il Museo Nazionale del Fumetto ti ha riconosciuto i meriti di una prestigiosa carriera dedicandoti una mostra. Cosa provi?
“È un momento importante. E se la mostra è organizzata da un amico tanto gentile come Gianni Bono non posso che essere soddisfatto”.

Prima del tuo arrivo in casa Bonelli godevi di una grande fama in Spagna e in Francia, ma in Italia eri poco conosciuto. Qual è stato il tuo primo approccio professionale con il nostro Paese?
“Sergio Bonelli mi avvicinò durante il salone del fumetto di Barcellona, per la prima volta nel 1994. Mi propose di realizzare un «Texone». Rifiutai. Non avevo tempo. Però mi resi disponibile per parlarne di nuovo. L’anno dopo il tenace Bonelli mi ripresentò la stessa domanda. Accettai. Il mio primo lavoro per l’Italia mi aspettava. Si trattava dello Speciale Tex numero 12, «Gli assassini». Lavorando a quell’albo ho riscoperto il piacere di disegnare. Per la prima volta non dovevo badare alla stesura della sceneggiatura e ho potuto così abbandonarmi al segno. Inoltre quel volume si prestava a un impegnativo esercizio di stile. Era stimolante: dalla prima all’ultima pagina le scenografie si sono alternate. Deserti, mare, isole… Ambienti sempre diversi e sempre nuovi. Come i particolari delle lampade, che avranno un ruolo fondamentale nella storia. Disegnarlo è stato un divertimento. Sono riuscito a poco a poco a evolvere anche la grafica. All’inizio lavoravo da professionista, ma non era sufficiente perché restavo troppo esterno alla storia. Sono entrato progressivamente nei personaggi, facendo mia la narrazione. E il risultato finale è stato superiore alle aspettative”.

Il rapporto con Bonelli non si è esaurito qui…
“Una volta concluso il «Texone», Sergio mi chiese di disegnare un almanacco. E l’ho fatto. Si tratta dell’Almanacco del West 2000, La legge del deserto. Sempre sceneggiato da Mauro Boselli ma con la copertina di Claudio Villa. Da quel momento ho cominciato a lavorare anche alla serie regolare”.

Come si riconosce un fumetto commerciale da un fumetto d’autore?
“A meno che non si tratti di un personaggio noto (come per esempio Tin Tin o Asterix e Obelix…), il primo si vende meglio dell’opera d’autore. Perché quest’ultimo non cerca il consenso nelle vendite, non la commercializzazione. È piuttosto un’opera intima, per pochi lettori. E spesso accade che per i temi trattati ci si rivolga solo a un pubblico di nicchia. Il prodotto commerciale cerca invece di farsi trovare attraente dalla maggior parte dei lettori”.

Hai realizzato anche le copertine dell’edizione spagnola di Dylan Dog. Perché l’operazione non ha avuto successo?
“Non conosco il segreto di un fumetto di successo. Possiamo però contestualizzare questa operazione. Quando Dylan Dog è stato pubblicato in Spagna, il Paese era già invaso dai fumetti giapponesi mentre quelli occidentali erano in calo vertiginoso. In questo momento abbiamo addirittura in Spagna scuole per imparare il Giapponese, perché tanta gente vuole leggere i manga. Quando facciamo il salone dei fumetti, la metà è dedicata ai manga, ma c’è addirittura un altro salone a Barcellona interamente dedicato ai manga. Si compra di tutto: libri, figurine, cartoline, pennelli, fischietti… Qualsiasi cosa purché sia fatta in Giappone si compra e si vende bene. E la gente, addirittura, ama comprare gli albi giapponesi in giapponese, che li devi leggere da destra a sinistra. E solo quello, per loro, è perfetto e meraviglioso. Penso che i manga siano stati per i fumetti occidentali cattivi quanto i videogiochi. Perché è un’altra forma di disegno che a un certo punto i nostri bambini si sono ritrovati a guardare alla televisione. Questo genere di disegno in cui le figure hanno occhi grandi e volti orientalizzati, metà orientali e metà occidentali… Le nuove generazioni si sono lasciate prendere da quello. E quando hanno avuto l’età per cominciare a leggere fumetti da adulti hanno preferito quelli giapponesi ai nostri, perché sono più abituati a quel sistema di disegno, di forma di comunicazione grafica”.

Si dice però che il manga abbia conquistato fette di mercato nuove, come quella femminile. Può darsi che abbia avuto una funzione di apertura verso il mondo del fumetto?
“Può essere, ma in Giappone esistono fumetti per tutti: puoi trovare fumetti dedicati ai giocatori di golf o all’equitazione. Voglio dire che si sono specializzati in tutti quei temi in cui c’è qualcuno che può essere motivato a leggere storie. In molti si trova ben presente l’elemento erotico, sessuale: questo è stato sicuramente un elemento che ha reso più attraente il manga, che ha inciso sul gradimento del pubblico”.

Quindi, proprio non ti piacciono…
“No, non mi piacciono: il disegno non mi comunica niente e le storie mi risultano un po’ troppo lontane, non mi riguardano, proprio nei riferimenti culturali. È un po’ come quando si leggevano le storie di Mao Zedong: benché avessero disegnatori cinesi eccezionali, in quello che raccontavano c’era qualcosa di «marziano». Potevi essere d’accordo con la maniera in cui disegnavano, ma non con le storie, perché risultavano lontane”.

Nasci come autore completo. Lavorando su soggetti non tuoi entri in contatto con altri sceneggiatori. Com’è il rapporto con loro?
“A volte può essere bruttissimo. Tutto dipende dalla capacità d’empatia. Di fronte a un nuovo soggetto pensi sempre a qualcosa che non va. A un personaggio dal carattere diverso, a una diversa ambientazione… Si compie sempre un’analisi soggettiva. Invece quando uno sceneggiatore ha un buon carattere, come il grande Mauro Boselli, ci si può confrontare senza il rischio di scontri violenti”.

Nella tua carriera, anche se per poco tempo, hai disegnato anche fumetti erotici. Penso per esempio a Carmen Bond…
“Il nome nasce dall’incrocio tra James Bond e Carmen Jones. Ho realizzato solo poche storie. Non avevo interesse all’erotismo. La verità è che in quel momento assecondai la richiesta del mio editore. Quel lavoro è stato pagato bene. E c’è stato perfino il riscontro dei lettori. L’erotismo funziona in tutti i linguaggi. Cinema, teatro, letteratura. E, appunto, fumetto”.

Ricordi il primo fumetto che hai letto?
“Certamente. Erano dodici tavole realizzate da un disegnatore spagnolo trasferitosi giovane a Parigi, dove ha vissuto tutta la sua vita. Si tratta di Antonio Parras. Era una storia di poco interesse. Ma per me ha significato tanto. Era il 1957. Si tratta di una storia di contorno di El Capitán Trueno. Un personaggio che in Spagna ha riscontrato quasi lo stesso successo di Tex in Italia. Non ho mai abbandonato quell’albo. Lo porto sempre con me. Lo conservo a casa, in una busta di cellophane. Se lo sfogliassi la carta si sbriciolerebbe fra le dita. È per me un oggetto prezioso, una reliquia. Per anni ho cercato un’altra copia sui banchi delle fiere e delle mostre mercato. Alla fine la perseveranza è stata premiata. L’ho trovato. E l’ho acquistato al prezzo che mi hanno chiesto, senza battere ciglio. Una privata soddisfazione”.

Un’ultima domanda: cos’è per te il fumetto?
“È la magia dell’immaginazione. Sono nato poco dopo la fine della Guerra civile spagnola. Noi bambini non avevamo niente per giocare o trascorrere il tempo. C’erano solo piccoli pezzi di carta disegnata. Costavano poche monete. Ma leggendoli si potevano raggiungere luoghi inimmaginabili. Allora giocavamo imitando Phantomas, El Capitán Trueno e tanti altri eroi a fumetti. Piano piano imparavamo ad amare quei personaggi. E amandoli abbiamo cominciato ad apprezzare anche quel tipo di linguaggio. Restavamo talmente affascinati da queste storie da non poterne più fare a meno. Ogni volta che riscopro i vecchi albi che leggevo da bambino mi emoziono. Fra qualche anno capiterà anche ai giovani lettori di oggi…”.

fonte: Muf mag

mercoledì 21 novembre 2007

Intervista di Andrea Bruno su Exibart in fumo

Un autore giovane, visionario, caotico, violento e poetico. Usa il bianchetto meglio del pennello e la resa nella riproduzione è tanto contrastata quanto accattivante. Andrea Bruno si è raccontato ad Alessio Trabacchini, che ha sintetizzato al meglio l'incontro con l'artista premiato come miglior autore unico all'ultima edizione di Lucca Comics & Games 2007 nell'intervista pubblicata oggi su Exibart nella rubrica in fumo.
Andrea Bruno è anche protagonista della prima mostra della galleria Miomao di Maria Cristina Maiocchi con "Anni luce" (fino al 1 dicembre 2007, corsi Cavour 120, Perugia). L'immagine pubblicata in apertura di questo post è proprio una delle tavole esposte in galleria. Tavole che, in modo sequenziale, raccontano una storia inedita che lo stesso Bruno ha realizzato qualche anno fa. Ma non risentono affatto degli effetti del tempo. Anzi, nei contrasti netti e marcati si sente tutta la freschezza di un'attualità sempre viva e senza scadenza. Un lavoro raccolto e sintetizzato nel catalogo realizzato per la mostra in 450 copie numerate (Andrea Bruno, "Anni Luce", cm. 30x21, 48 pp. - brossura cucita filo refe, quadricromia). Originali, bozzetti, storyboard, materiali preparatori. Tutti in un solo contenitore che permette di confrontare la riproduzione con l'originale mettendo in risalto il passaggio creativo e l'intervento -a volte nervoso e un po' noir- del bianchetto sul nero. Da non perdere. Il costo? 15 euro. Se poi i collezionisti volessero acquistare una o più tavole, ecco qua la galleria completa.

martedì 20 novembre 2007

Mostra di fumetti on-line su EXHIBITION INFUMO

Cover della mostra FIGURINE/1:superheroes di Giuseppe Camuncoli

Dall'album all'e-mail. Un passo difficile da compiere, almeno concettualmente. Dall'e-mail a internet. Una transumanza ben meno faticosa, forse più immediata, senz'altro di più vasta portata. Almeno per quel che riguarda l'ipotetico bacino d'utenza.
Il fatto è che da oggi in fumo si estende e si dilata. Finora confinato -si fa per dire- nelle sezioni di Exibart dedicate alla rubriche, lo spazio fumetti trova nel blog un contenitore aggiunto. Ognuno dà a questa piattaforma significati e contenuti diversi. Tutti i blog hanno delle specificità. Anche il solo fatto di essere generalisti, infatti, è di per sé un elemento caratterizzante. Ma veniamo al dunque, al di là delle connotazioni di forma e di sostanza.
L'intraprendenza e l'animo creativo di Davide Calì lo ha portato a pensare e sviluppare l'idea di una mostra interamente dedicata ai supereroi da diffondere e gustare solo tramite la posta elettronica. Un'iniziativa no profit, promossa col solo obiettivo di divertire e divertirsi, magari mantenendo, con questo pretesto, certi rapporti coi colleghi e amici disegnatori altrimenti impossibili.
Avendo la fortuna di rientrare nel suo indirizzario -e spero anche nella cerchia di quegli amici lontani frequentati troppo poco- ho potuto godere non solo della prima mostra, ma anche di parte della seconda.
Da qui è nata l'altra idea: condividere le opere, magari proprio su Exibart. E così la raccolta mai completata -né iniziata- sugli album è finita nella posta elettronica per trovare poi una nuova collocazione on-line. Chissà che queste esperienze non possano ripetersi.
Personalmente credo -e mi auguro- che sia possibile aggiornare queste pagine in modo continuativo. Conquistando quegli spazi difficile da immaginare altrove.
Avevo già fornito alcuni immagini della mostra FIGURINE/2:more heroes su questo stesso blog. Ma da questo momento basta con le anticipazioni. La collezione completa sarà pubblicata giorno dopo giorno su infumo.blog.exibart.com (aggiornamento che potrete seguire anche cliccando sulle RSS "Exhibition.infumo - mostre").
Dunque non mi resta che augurarvi buona mostra.

domenica 18 novembre 2007

[foto] Angelo Nencetti nuovo consulente del Museo del Fumetto

Il tavolo della conferenza stampa in occasione della presentazione di Angelo Nencetti come nuovo consulente del Museo del Fumetto di Lucca - Lucca 09/11/2007

Mauro Favilla (Sindaco di Lucca)

L'assessore Donatella Buonriposti (Comune di Lucca)

Angelo Nencetti (Museo del Fumetto di Lucca)

Angelo Nencetti e Mauro Favilla

sabato 17 novembre 2007

Verso Lucca Comics & Games 2008

Da sinistra: Emanuele Vietina (Lucca Games), Renato Genovese (direttore Lucca Comics & Games), Letizia Bandoni (assessore Comune di Lucca) e Massimo Di Grazia (presidente Lucca Comics & Games) - Lucca 16/11/2008

Convocare una conferenza stampa consultiva a due settimane dalla chiusura di Lucca Comics & Games, coi padiglioni già smontati e la cartellonistica riposta, beh, mi era sembrata un'iniziativa promozionale che doveva offrire il pretesto di uscire sui giornali una volta ancora. Non restava altro da aggiungere. Fiumi di parole -per lo più ridondanti e ciclioche- avevano già invaso giornali, siti specializzati e tanti, tantissimi blog. Mancano ancora i reportage delle riviste di settore. Analisi fin troppo tecniche -ma non per questo meno interessanti- che hanno bisogno del loro tempo per essere sviluppate.
Il bilancio della manifestazione era probabilmente in programma una settimana fa. Ma il rischio che le voci sul ritorno di Rinaldo Traini si trasformassero in qualcosa di ben più concreto di un semplice si dice ha reso necessario affrettare i tempi per la presentazione di Angelo Nencetti come nuovo consulente del Museo. E così siamo arrivati a venerdì scorso.
Di fronte ai giornalisti c'erano tutti. Compreso lo staff di Lucca Comics & Games srl al gran completo. Una presenza così massiccia non avrebbe certo potuto giustificare un ipotetico vuoto di comunicazione. E infatti le notizie sono arrivate. Innanzitutto le novità: le presenze sono state 100.000 in quattro giorni (e non 90.000 come annunciato nell'immediato); Lucca Comics & Games 2008 si terrà da giovedì 30 ottobre a domenica 2 novembre; l'anno prossimo sarà avviata una collaborazione con il Teatro del Giglio per celebrare i 150 anni dalla nascita di Giacomo Puccini; in programma anche attività legate al fumetto educazionale con il Museo di piazza San Romano in occasione dei 100 anni del fumetto in Italia; il fumetto e gioco come strumento formativo; focus sui temi scienza a fumetti e fumetto religioso; e in cantiere anche l'allestimento di un padiglione Japan per l'edizione 2008 dei Comics.
Non sono mancati anche alcuni spunti polemici, sottolineati anche oggi da Afnews (Lucca Comics: successo e spesse nubi) che riprende un mio articolo scritto su Lo Schermo. Ora non si può certo negare che alcuni malumori siano stati manifestati. Personalmente, però, non credo proprio si tratti di "spesse nubi". Penso piuttosto alle tempeste d'estate. Arrivano improvvise e servono solo a schiarire il cielo e restituire un clima più mite. I fumetti sono diventati per Lucca la prima manifestazione in ordine di importanza. Un'occasione di crescita economica e culturale che la città non deve lasciarsi scappare. Se poi i critici si fanno largo elencando nei contro quel po' di traffico in più nei quattro giorni di mostra e i padiglioni antiestetici e i parcheggi dei residenti messi a rischio -così come la quiete che li accompagna per tutto il resto dell'anno per buona pace delle loro orecchie e delle scarse pennichelle-, direi che la questione si riassume in una reciproca perdita di tempo. Ben vengano le proposte. Ma che siano sensate e opportunamente ponderate. Gli interventi -e le scelte che ne conseguono- non dovrebbero ostacolare la crescita della manifestazione, bensì ravvivarla aprendola a nuove opportunità.

Ecco i due articoli sulle ultime novità pubblicati su Lo Schermo.


Oltre 100mila presenze per Lucca Comics & Games. Ma si pensa già al futuro
LUCCA - Desiderata, ammirata, criticata. Forte dell'autorità e della professionalità acquisita nel settore comics in quarant'anni di mostre mercato, Lucca seduce e conquista per la sua capacità propositiva e per le opportunità che offre. E ogni bilancio ha sempre qualcosa di sorprendente. Ad esempio i numeri: le presenze registrate nell'ultima edizione -cui si escludono i circa 8.000 accreditati- sono ben 100mila (10mila in più di quanto annunciato a caldo). Ma già si guarda al futuro: in cantiere ci sono le collaborazioni col Teatro del Giglio in occasione del 150esimo anniversario della nascita di Giacomo Puccini e con il Museo del Fumetto per celebrare il primo secolo del fumetto in Italia. E per gli amanti del genere ci sarà nel 2008 il padiglione "Japan"...
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Nel 2008 fumetti anche al Mercato del Carmine e in via Bacchettoni
LUCCA - I fumetti sono per Lucca una risorsa culturale ed economica. Due aspetti ugualmente importanti e non trascurabili. Il ritorno della manifestazione nel centro storico ha segnato la svolta di Lucca Comics & Games, cui è concessa l'opportunità di vivere una nuova stagione. Ma qualcuno solleva la polemica: prima i commercianti della zona-est, ora la Soprintendenza e Italia Nostra. Alcune richieste hanno già trovato risposta. Per altre bisognerà attendere. Ma la raccomandazione è per tutti la stessa: facciamo il bene della città e promuoviamo la cultura.
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venerdì 16 novembre 2007

[foto] Il bilancio di Lucca Comics & Games 2007

Emanuele Vietina e Renato Genovese (Lucca Comics & Games) insieme all'assessore Letizia Bandoni durante la conferenza stampa che si è svolta oggi a Palazzo Orsetti (Lucca) per il bilancio consuntivo della manifestazione 2007

L'assessore Letizia Bandoni (Comune di Lucca)

Renato Genovese e Letizia Bandoni

Renato Genovese, Letizia Bandoni e il presidente della Lucca Comics & Games Massimo Di Grazia

Massimo Di Grazia

mercoledì 14 novembre 2007

Rivoluzioni al Museo del Fumetto. Se ne parla sulla rubrica "in fumo" di Exibart

Il manifestao di Lucca Comics and Games 2007, di Brian Freud

Su Exibart, come ogni mercoledì, esce un nuovo articolo della rubrica in_fumo. Si torna a parlare di Lucca Comics & Games 2007 -con un resoconto sintetico della manifestazione- e delle novità legate al Museo del Fumetto che in questi giorni sono già state ampiamente raccontate e discusse. L'articolo è mio. La prossima settimana uscirà invece un pezzo di Alessio Trabacchini.

Rivoluzioni al Museo del Fumetto
"Lucca Comics & Games 2007 si è chiusa con un bilancio inaspettato: 90mila presenze in quattro giorni e nessuno strascico polemico. Ed è un record. Ma poi accade ciò che non ti aspetti. Cinque giorni dopo la chiusura, ecco l'annuncio: il Museo del Fumetto non va. Quindi si cambia tutto..."
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sabato 10 novembre 2007

Lucca: in programma grandi eventi per i 100 anni del fumetto in Italia. E si pensa anche a una scuola del fumetto e del cinema di animazione

Da sinistra: Angelo Nencetti (Museo del Fumetto), Stefano Baccelli (presidente della Provincia di Lucca), Andrea Marcucci (sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali), Giuseppe Fioroni (Ministro dell'istruzione) e Renzo Calegari (disegnatore) all'inaugurazione di Lucca Comics & Games 2006

In attesa di un'uscita su Exibart, come promesso, pubblico il primo intervento di Angelo Nencetti come nuovo consulente del Museo del Fumetto di Lucca. Già si fanno alcune anticipazioni sui primissimi eventi che saranno organizzati dalla nuova gestione. Spicca fra tutti la grande mostra - che dovrebbe essere arricchita da altri eventi collaterali - per celebrare nel 2008 il centenario dei fumetto in Italia (una ricorrenza che richiama la prima uscita del Corriere dei Piccoli, nel 1908). E già si parla della possibilità di realizzare sempre a Lucca una scuola di fumetti.
Nell'immediato futuro - anche se non ci sono state anticipazioni in tal senso - credo non sia difficile ipotizzare anche una mostra in cui sia coinvolto il maestro Sergio Toppi, legato a Nencetti da un rapporto di profonda amicizia. Ce lo auguriamo. Di una cosa comunque sono certo (e spero con questo di non essere smentito in futuro). Con Nencetti - grande collezzionista di originali - dovrebbe finire l'era delle mostre allestite con fotocopie, serigrafie e affini. Solo tavole e disegni originali. Così come dovrebbe, così come si vuole.

Angelo Nencetti

Le prime parole di Angelo Nencetti come nuovo consulente

"Ringrazio l'amministrazione per la fiducia che mi è stata concessa.
Cos'è questo incarico? Una consulenza di duplice portata: da una parte la predisposizione di una programmazione culturale che garantisca lo svolgimento delle attività del Museo del Fumetto collegate alla comunicazione per immagine (non solo fumetti, dunque, ma anche cinema di animazione, illustrazione e altro); perché l'obiettivo è dare un nuovo corso al Museo stesso. Colmando quelle lacune di vario genere avute finora. Museo che a oggi non ha direttore. Non c'è dunque alcuna sostituzione. La figura di direttore può esistere solo nel caso in cui un organismo sia correttamente costituito. Il Museo del Fumetto, almeno per il momento, è dipendente dagli uffici del settore cultura del Comune di Lucca. L'incarico che veniva svolto da Gianni Bono era una consulenza culturale. Incarico che vado a svolgere io a seguito della delibera comunale recentemente approvata. Lo specifico per correttezza.
La seconda parte dell'incarico prevede la predisposizione di un modello gestionale che permetta all'amministrazione di stabilire la forma giuridica di quello che sarà il Museo. Oggi, infatti, la struttura non ha una conformazione autonoma. Ma l'obiettivo è di renderlo un organismo stabile.
Nel mio percorso intendo avvalermi di collaboratori di alto livello - che fra l'altro hanno dato in buona parte la disponibilità a partecipare in forma gratuita. Prima di tutto ritengo sia importante restituire a Lucca ciò che è di Lucca. Nella realtà culturale del tessuto locale ci sono molti professionisti che si sono formati nel corso del tempo. I lucchesi devono avere la possibilità di arrivare a gestire le attività. Questo deve assicurare un 'salto' gestionale. Intendo avvalermi dei lucchesi Renato Genovese di Lucca Comics & Games (per collaborare con la manifestazione affinché si organizzino iniziative congiunte per coprire quel vuoto di eventi nel corso dell'anno); Emanuele Vietina (Illustrazione fantasy); Giovanni Russo (animazione); Mirio Martini (Centro Internazionale di Studi Hugo Pratt); Saverio Bruschini (attività didattiche); Feliciano Rubai e Francesco Palmieri (esperti del settore per il supporto all'attività del Museo). Questo sarà lo zoccolo duro. Per il supporto scientifico alle attività culturali continuerò ad avvalermi della collaborazione di Gianni Bono, cui si aggiungono Rinaldo Traini, Luca Boschi e Franco Spiritelli. Per quanto riguarda i rapporti con gli altri musei ci sarà Francesco Bona (Museo Franco Fossati), Paola Pallottino (Museo dell'illustrazione di Ferrara), il professor Faeti (Dams di Bologna) e Umberto Eco (rapporti scientifici e semiologici).
Ci saranno programmazioni di grandi eventi. Con Lucca Comics & Games organizzeremo una grande esposizione e seminari per la celebrazione dei 100 anni del fumetto italiano, nato nel 1908 con il Corriere dei Piccoli. L'anno prossimo organizzeremo iniziative di grande richiamo. Non dovranno essere eventi disseminati per il Paese, ma tutto dovrà essere concentrato su Lucca. Questo per quel che riguarda i grandi eventi.
A questo si aggiungeranno anteprime cinematografiche del cinema di animazione. Ma non trascureremo affatto lo sviluppo di un percorso didattico e di supporto alle attività scolastiche. Per arrivare nel breve periodo a creare a Lucca una struttura stabile dove organizzare corsi, seminari e - cosa che già nel 1999 era mio intendimento quand'ero direttore organizzativo dei Comics - creare una scuola sul cinema di animazione, sull'illustrazione e sul fumetto che abbia valenza universitaria dove si possano formare e creare adetti ai lavori. Non è sola ambizione. Questo è ciò che si può fare."

venerdì 9 novembre 2007

Museo del Fumetto di Lucca: fuori Giann Bono, arriva Angelo Nencetti

Il nuovo consulente del Museo del Fumetto Angelo Nencetti insieme
al sindaco di Lucca Mauro Favilla durante la conferenza stampa (Lucca, 9/11/07)


Al Museo del fumetto di Lucca scatta la rivoluzione. E fortunatamente stavolta ci sono tutti i presupposti per fare bene. Chi si aspettava il ritorno di Rinaldo Traini - forse Traini stesso? - rimarrà deluso. Gianni Bono è stato sostituito da Angelo Nencetti - professionista del settore, lucchese, collezionista e grande, grandissimo appassionato. Nencetti ha accettato l'incarico e ora è il nuovo consulente. Ma chi se l'aspettava? Sia chiaro, né Bono sarà messo da parte né Traini resterà escluso dal nuovo progetto. Entrambi saranno chiamati a collaborare da Nencetti. Con loro ci saranno tanti altri volti noti. Persone competenti e qualificate. Primo fra tutti Umberto Eco. Ma anche Renato Genovese, Emanuele Vietina e Giovanni Russo (Lucca Comics & Games), Mirio Martini (Centro Internazionale di Studi Hugo Pratt), Franco Spiritelli, Luca Boschi, Francesco Bona (Museo Franco Fossati), Paola Pallottino e altri ancora. I costi? Saranno per lo più collaborazioni gratuite. Lo stesso Nencetti non percepirà più di mille euro al mese.
Il nuovo consulente avrà dunque un incarico annuale (ovviamente, se tutto andrà come deve, la collaborazione è destinata a rinnovarsi). In questi dodici mesi dovrà portare a termine due obiettivi: stendere una programmazione culturale di tutto rispetto e stabilire quale forma giuridica far assumere al museo. Quindi da questo momento in poi non ci saranno più attribuzioni improprie, neppure nel nome. Per il momento la dimensione "nazionale" del museo sarà rimossa. E tornerà solo quando saranno stati compiuti tutti i passaggi necessari. Insomma, le novità sono tante. Questo primo post sull'argomento sia sufficiente a far capire che qualcosa sta cambiando. Anzi, è già cambiato.
Ciò che sorprende positivamente, poi, è come il Comune di Lucca abbia manifestato fermezza in questo cambio di rotta. "Dalla precedente amministrazione ereditiamo il Museo. Ora spetta a noi farlo funzionare" dicono.
Dunque benvenuto, Angelo. E una raccomandazione: guai a chiamarlo direttore. Ha tenuto a precisare che si tratta di una carica che non esisteva prima (anche Gianni Bono era "solo" un consulente) e non esiste ora. Almeno fino a quando il Museo del fumetto non assumerà una natura giuridica ben definita.

Nei prossimi post pubblicherò le dichiarazioni di Nencetti e del sindaco di Lucca Mauro Favilla. Per ora ecco qua i comunicati stampa di oggi...

Angelo Nencetti consulente del Museo del Fumetto

Angelo Nencetti, riconosciuto critico ed esperto del mondo del fumetto e dell'illustrazione, è il nuovo consulente tecnico e artistico del Museo del Fumetto. Ad annunciare l’affidamento della consulenza, a carattere temporaneo, (per 12 mila euro lordi annui), sono stati il sindaco Mauro Favilla e l’assessore all’Istruzione Donatella Buonriposi. “Ringrazio la precedente amministrazione che ha realizzato il museo – ha sottolineato il primo cittadino –, adesso è necessario studiare progetti e iniziative in grado di integrarsi con Lucca Comisc and Games, ma che abbiamo una continuità che va oltre i giorni della manifestazione. Per questo abbiamo ritenuto opportuno richiedere l’impegno anche di forze lucchesi”. Attraverso tale incarico l'amministrazione comunale intende quindi garantire una più completa e miglior gestibilità della struttura e delle attività museali, ricorrendo a un professionista locale di chiara fama che, sulla base delle direttive e degli indirizzi espressi dal sindaco e dal competente assessorato alla Pubblica istruzione e Musei, di concerto con i competenti uffici comunali, svolgerà il suo incarico potendosi avvalere della collaborazione di altri affermati esperti del settore che hanno dato la loro spassionata adesione a questa iniziativa di potenziamento delle attività del museo del fumetto di Lucca. “Ho intenzione di avvalermi di tutta una serie di collaboratori che sono attivi nel settore - ha infatti sottolineato Nencetti - di cui farà parte sicuramente anche Gianni Bono”. L’assessore Buonriposi ha poi evidenziato come sia necessaria una maggiore integrazione dell’attività del Museo con quello della scuola: “Penso soprattutto all’università – ha sottolineato -, perché il museo è anche un’opportunità culturale e formativa che deve essere sviluppata, con stage, workshop e attività collaterali dedicate al mondo della comunicazione per immagine, allo scopo di creare a Lucca una struttura universitaria dove studiare o produrre attività collegate al mondo dell'immagine”. Nencetti ha predisposto un programma culturale con il quale garantire grandi eventi ed attività di rilievo internazionale e nazionale che si sviluppino durante tutto l'arco dell'anno e che portino a connotare la città di Lucca quale "Città della comunicazione per immagini". “L’amministrazione – ha sottolineato Nencetti – mira anche a definizione il modello gestionale del museo con il relativo assetto giuridico-gestionale ad oggi assente, vista la mancanza di organi istituzionali e direzionali o gestori. Tengo a sottolineare, inoltre, che mi avvarrò della completa collaborazione degli operatori dello staff che gestisce la manifestazione Lucca Comics and Games, al fine di garantire la creazione di iniziative culturali comuni, che assicurino una rinnovata spinta alle attività collegate al mondo dei comics e della comunicazione per immagini che in Lucca trovano vita e definizione”.

Il nuovo consulente del Museo del fumetto di Lucca Angelo Nencetti (Lucca, 9/11/07)

Linee biografiche di Angelo Nencetti

Angelo Nencetti è da 30 anni un addetto ai lavori del mondo del fumetto e dell'illustrazione.
  • Agli inizi degli anni ’80, ha fondato, insieme ad altri amici, la rivista italiana specializzata in critica sul fumetto e sulla comunicazione per immagini "FUMO DI CHINA", ad oggi è la più conosciuta rivista italiana del settore, alla quale continua a collaborare con svariati articoli e saggi critici.
  • Da oltre 25 anni è fra i collaboratori della mostra dei Comics di Lucca, per la quale ha realizzato svariate retrospettive dedicate ad autori internazionali dei comics e dell'illustrazione; nel 1980 collabora alla mostra retrospettiva del fumetto argentino ed alla mostra retrospettiva “Tredici volte Lucca”.
  • Nell'84 collabora alla mostra dedicata alI' artista Dino Battaglia; dal 1980 fino al 1992 collabora alla realizzazione di svariate mostre dedicate ai vari autori italiani ed esteri del mondo dell'illustrazione; dal 1998 al 2000 è direttore organizzativo del Lucca Comics.
  • Dagli inizi alla fine degli anni '90 partecipa alla realizzazione delle mostre svoltesi a Parigi, Londra, Bruxelles, Madrid, New York dedicate agli autori: Sergio Toppi, Joe Kubert, Hermann, Juan Gimenez, Will Eisner, e altre;
  • dal 2000 realizza soggetti e sceneggiature di ambientazione storica per un progetto editoriale di una serie intitolata "Diari illustrati senza eroi" collaborando con i maggiori artisti\illustratori italiani ed esteri quali Renzo Calegari, Sergio Toppi, Sergio Tisselli, Giovanni Ticci, Juan Gimenez, ecc.;
  • nel 2006 viene realizzata una mostra retrospettiva del progetto che si inaugura al Teatro del Giglio alla presenza del ministro della Pubblica istruzione e del vice ministro ai beni culturali in occasione di Lucca Comics and Games e negli anni successivi farà tappa al castello Sforzesco di Milano, a Castel S. Angelo a Roma, a Castel dell'Ovo a Napoli ed emigrerà all'estero in Francia (Angouleme).
  • Attualmente sta realizzando saggi sull'illustrazione: dei paesi dell'Est (per una retrospettiva europea); sul fumetto educazionale europeo (sulle famose riviste per ragazzi: Corriere dei Piccoli, Italia, Tell Me why e Look and Learn, Inghilterra, Pilote e Tintin, Francia (per un progetto europeo in collaborazione con il Ministero della Pubblica istruzione italiano ); sulla illustrazione storico militare mondiale (per una mostra internazionale sui grandi illustratori storico militari).
  • Ha realizzato decine di saggi critici, articoli, recensioni sull'illustrazione e sul fumetto nonché monografie dedicate ad autori del fumetto pubblicate dai maggiori editori internazionali del settore.

giovedì 8 novembre 2007

Exibart onpaper n° 44: "Homer va al cinema. Ma è meglio alla tivvì"

E così è uscito anche il numero 44 di Exibart onpaper. Un'edizione speciale con tre giornali. Alle centododici pagine della rivista si sommano due speciali: uno dedicato al Piemonte e uno realizzato in occasione di Paris-Photo tutto in francese. La rubrica in_fumo si trova a pagina 86 per una recensione del film dei Simpson: "Homer va al cinema. Ma è meglio alla tivvì".
Ecco il catenaccio: "Impagabile Matt. Il genio di Groening approda sul grande schermo e sbanca il boxoffice in barba a chi sosteneva il flop al botteghino. I Simpson volano al cinema col primo lungometraggio della loro storia. Ma gli incassi record confermano solo la longevità della famiglia più sgangherata e simpatica d'America. Il film non decolla. Nonostante gag folgoranti e slapstick che paiono ispirate al miglior Keaton, "The Simpson Movie" incespica in una trama priva di mordente. Compensa la macchina mediatica, che facilita il successo. Dunque lunga vita ai gialli di Springfield. Ma per favore, non regalateci un seguito..."

Scarica il giornale in PDF

mercoledì 7 novembre 2007

Exibart in fumo: "Canicola: dopo la rivista arrivano i libri", di Davide Calì


Il mercoledì è il giorno della rubrica in_fumo di Exibart. Questa settimana è la volta di vitamina f, lo spazio di Davide Calì. Che presenta le ultime due novità editoriali di Canicola. Una casa editrice giovanissima che ha saputo osare e che per questo sta trovando spazio sul mercato e consenso dalla critica. In "Canicola: dopo la rivista arrivano i libri" Davide recensisce Brodo di niente di Andrea Bruno e La morte alle calcagna di Marko Turunen.
Ho ricevuto i due libri un po' di tempo fa. Li ho letti subito. E condivido l'analisi di Davide, che scrivendo di Brodo di niente azzarda a ragione un parallelo con le atmosfere di Appunti per una storia di guerra di Gipi. Ora i due hanno un altro punto in comune: Bruno si è infatti aggiudicato il premio come miglio autore unico ai Gran Guinigi dell'ultima edizione di Lucca Comics & Games. Proprio com'era accaduto a Gipi due anni fa. Piccola anticipazione: fra un paio di settimane uscirà una sua intervista su Exibart. Ricordo però che Andrea, che attraversa proprio un bel momento, è stato tanto intraprendente da aderire al progetto della Galleria Miomao di Perugia - la prima galleria d'arte di soli fumetti - dov'è in corso una sua personale ("anni luce", 29 settembre - 1 dicembre 2007). Si tratta della prima mostra in programma alla Miomao, fresca di inaugurazione.
La morte alle calcagna è invece un volume ridotto nelle dimensioni ma decisamente più visionario. Il contrasto tra il fondo rosso fegato e il verde acido del segno è un mix cromatico allucinogeno. E quel cono di luce bianca in copertina - unico accento cromatico puro dell'intero volume - ricorda quanto queste pubblicazioni siano affascinanti e sofisticate. Sono forse difficili alla lettura. Ma ne vogliamo altre così.

martedì 6 novembre 2007

FIGURINE/2:more heroes #1 e #2

FIGURINE/2:more heroes - figurina #1 di Giuseppe Camuncoli

Celo, celo, manca. L'amico Davide Calì, disegnatore e illustratore di talento bravissimo anche con la penna, propone una nuova mostra virtuale. L'idea gli è venuta d'estate. (Detto questo evitiamo le battute sul caldo e il solleone...). Nessun biglietto per entrare e nessuna galleria o sala storica o museo per esporre. Tutto avviene tramite e-mail. Un progetto in cui ha coinvolto amici fumettisti e illustratori, tutti presi da questo scambio di "figu". Protagonisti non sono calciatori ma supereroi. Ce ne sono di tosti e di sfighati. Per questo la mostra è bella da vedere. Nella prima esposizione virtuale, FIGURINE/1, erano rimasti esclusi tutti i supereroi non-Marvel. Per scelta. La seconda mostra si intitola FIGURINE/2: more heroes!.

FIGURINE/2:more heroes - figurina #11 di Davide Calì

La prima pagina di FIGURINE/2: more heroes!

La seconda pagina di FIGURINE/2: more heroes!

lunedì 5 novembre 2007

I 90mila di Lucca Comics & Games 2007

La manifestazione si è chiusa domenica. E, manco a dirlo, è stato di nuovo record: oltre 90mila presenze complessive in soli quattro giorni. Bei numeri, sempre difficili da immaginare nella loro complessità. La scorsa edizione, con un giorno in più di mostra mercato, si toccò quota 84mila. Quindi come si spiegano quelle 7mila presenza? A caldo, anche se analizzeremo meglio il fenomeno nel resoconto che uscirà su Exibart la prossima settimana, vien da pensare che: al primo posto ci sia il bel tempo, che ha invogliato anche i più pigri; al secondo il richiamo della manifestazione, che per appassionati e addatti ai lavori è sempre di più il primo evento di settore in Italia. Gli effetti si propagano come un onda sulle strutture ricettive. Tanto che per trovare un posto dove dormire c'era da cercare tra le pagine gialli di Firenze e dintorni. Allora quei 90mila esistono davvero... Ma ciò che più manca, al di là del fiume di gente e delle proposte editoriali e di tutti gli appuntamenti in cartellone, è - strano ma vero - la presenza dei cosplayer. E' surreale incontrare lungo la strada che attraverso ogni giorno, chessò, V (sì, V for vendetta). Magari accanto a una versione ridotta di Spiderman alta sì e no un metro e quaranta. Il supernano che si traveste da supereroe. Queto è il bello.
E alla fine Lupin III e Gigen vincono su Puccini. Lucca Comics & Games sta diventando il primo evento promozionale per la città. Ma questo tipo di giudizione - con tutte le implicazioni e le ricadute economiche del caso - spetta agli amministratori. Quel che più interessa è l'aspetto cuturale, sempre più interessante, sempre migliorabile.

E per gli amanti dei numeri, ecco un po' di cifre di Lucca Comics & Games 2007:
- 25.000 le presenze record registrate nella sola giornata di sabato 3 novembre
- 16.000 i metri quadri su cui si è sviluppata la manifestazione
- 7.115 gli euro donati al reparto pediatria con l'asta di beneficenza
- 6.500 gli spettatori al concerto degli Oliver Onions (non si esibivano da 25 anni)
- 1.006 i ragazzi iscritti alle sfilate del Cosplay
- 350 gli stand
- 355 i giovani disegnatori che hanno partecipato agli incontri con gli editor
- 650 i bambini delle scuole elementari che hanno partecipato ai laboratori di Lucca Junior
- 60 gli artisti indipendenti presenti alla "Self area" dedicata alle autoproduzioni
- 7 le piazze del centro storico interessate
- 5 le band che si sono esibite sul palco per Music & Comics

Le forze imperiali di Star Wars a Lucca Comics & Games 2007 (foto di Carlo Cianti - loschermo.it)

domenica 4 novembre 2007

E' in arrivo il MANGA DISNEY

Anticipazioni lanciate da alcuni blog hanno scatenato l'interesse di molti lettori Disney (e non solo quelli). Ha iniziato Davide Castellazzi pubblicando prima la cover della cartolina promozionale, poi un breve testo. Che i MANGA DISNEY si faranno è certo. Ci sono state conferme dal forum Papersera.net, e di questo ho scritto una presentazione su Lo Schermo.
L'Accademia Disney ha formato una buona squadra di artisti giapponesi per la creazione di questo nuovo prodotto. Il titolo è Kingdom Hearts. La prima serie della collana, in quattro volumi, sarà in vendita ogni mese a partire dal 10 febbraio 2008. Le riproduzioni di alcune tavole, cover compresa, erano in esposizione allo stand Disney di Lucca Comics. Chi c'era le ha viste. Per quelli che invece non hanno partecipato alla mostra mercato, ecco alcuni scatti. Sulla qualità del lavoro non mi esprimo. Non essendo amante del manga - è un limite personale che non esclude l'apprezzamento per certe produzioni - non sono un critico attendible.

sabato 3 novembre 2007

Exibart su afnews: quale futuro per il Museo del Fumetto?

La presentazione di Lucca Comics & Games 2007 - con l'intervista al presidente della Srl Massimo Di Grazia - pubblicata su Exibart.com venerdì scorso è stata citata su afnews da Gianfranco Goria, che nel riportare la notizia aggiunge alcune considerazioni interessanti sul Museo del Fumetto. Un argomento delicato, questo, di cui si parlerà ancora per molto. Sul Museo, infatti, si dicono tante cose. Alcune di queste non sono mai state raccontate. Altre sono state ripetute fino allo sfinimento. Che il Museo possa assumere un ruolo strategico nel rilancio delle attività culturali legate alla mostra mercato è qualcosa che va oltre la semplice possibilità. Si tratta piuttosto di un'opportunità. Finora, purtroppo, sono stati spesi parecchi soldi. E i risultati non sono degni dell'investimento fatto.

Un'illustrazione di Namida, in mostra a Lucca Comics (Palazzo Ducale, 11/07)

venerdì 2 novembre 2007

La quinta stanza

L'ho aperto, avviato, riempito solo in parte, poi l'ho chiuso. Poi ne ho aperto un altro. Ho scritto e cancellato senza salvare alcuna copia dei post. Una disattenzione? No. L'ho fatto apposta. Quindi resto qui con un contenitore che ho scelto, vuoto, nato per compensare certi scompensi. E non l'ho chiuso. Però gli ho cambiato nome. E indirizzo. In questa assoluta precarietà trovo un nuovo inizio. E siccome durante uno degli incontri di Lucca Comics la sceneggiatrice Paola Barbato ha detto che il blog "è una promessa con i lettori", la mia - seppur generica - è riassunta nel titolo.

Paola Barbato durante il Comics Talks (Lucca Comics & Games, 2/11/07)

giovedì 1 novembre 2007