venerdì 28 marzo 2008

More heroes #2: le ultime figu...

FLASH (figurina n° 53)
di Emanuele Fucecchi

Dopo un periodo relativamente bereve di pausa, riprende sul blog infumo.blog.exibart.com la pubblicazione delle figurine che compongono la mostra virtuale ideata da Davide Calì "FIGURINE/2: more heroes".
Scrive Davide: "FIGURINE/2: more heroes è agli sgoccioli. la mostra su infumo.blog.exibart.com ha raggiunto i 7000 visitatori! In questa penultima pagina (pubblicata "a rate" sul blog) potete ammirare il FLASH di Emanuele Fucecchi (molto ottimista sulla velocita’ delle poste italiane), una doppia figu di OMAC opera di Gianluca Maconi, lo splendido THOR di Yannick Robert e il goffo SILVER SURFER di Lele Corvi. Si uniscono a noi due nuovi disegnatori (nuovi si fa per dire, sono conosciutissimi): Simone Frasca con SPIRIT e Danilo Maramotti con PHANTOM. Questo è quanto. Con la prossima pagina ci saluteremo. Almeno fino a FIGURINE/3!"

"Sangue in Algeria", di Gianluca Costantini

Una sezione della locandina della mostra
"Sangue in Algeria", di Gianluca Costantini


Dopo Andrea Bruno e Marco Corona (intervistati per Exibart da Alessio Trabacchini), la Galleria Miomao di Perugia (c.so Cavour 120) inaugura domani (ore 17) la sua terza mostra: "Sangue in Algeria". Il protagonista, stavolta, è Gianluca Costantini. Sempre domani, ma alle ore 11.30, presso la Libreria di via Oberdan (Perugia) lo stesso Costantini presenterà il libro "Diario di un qualunquista" (evento realizzato in collaborazione con l'associazione culturale Mirada di Ravenna) durante l'incontro "Fumetto, arte, politica". Oltre all'autore interverranno Fausto Proietti (Università degli studi di Perugia), Elettra Stamboulis (Associazione culturale Mirada) e Alberto Zanchetta (critico d’arte). "Purtroppo la galleria, nel mondo del fumetto, è un tema spinoso”, commenta la titolare di Miomao Maria Cristina Maiocchi. “È vero, esiste la vendita di originali. Ma non è regolamentata. Un fatto, questo, che non avvantaggia nessuno. Né gli autori stessi né il fumetto come forma d'arte". Un tema delicato e complesso che merita di essere discusso. Appassionati e professionisti del settore possono leggere su Exibart l'articolo in cui si presenta il progetto della galleria ("Arte contemporanea del fumetto") e discuterne, se lo desiderate, su questo blog. (g.t.)

Info e comunicato stampa

Gianluca Costantini
SANGUE IN ALGERIA
29 marzo-24 maggio
Inaugurazione: 29 marzo, ore 17
Interviene la prof.ssa Anna Baldinetti (docente di Storia dei paesi afroasiatici, Università di Perugia). Presente anche Gianluca Costantini.

La galleria Miomao ospita una nuova tappa del progetto "Political Comics" di Gianluca Costantini, poliedrico fumettista ravennate e coordinatore del festival Komikazen. L’Algeria e il suo sangue: protagonisti, luoghi, eventi fissati in quadri di parole e immagini, in cui l’immediatezza telegrafica del segno e la linea decorativa del lettering si sposano nell’immediatezza, emotiva e giornalistica, della notizia figurata. Un importante capitolo della nostra storia, della storia di tutti, è prosciugato in linee guizzanti bruciate nel campo bianco della pagina, in frasi che trattengono, nella concisione dell’epigramma, nuclei di verità altrimenti dispersi. Tra poesia e giornalismo. Ma in sequenza: un altro modo di pensare il fumetto, di guardare la storia. Da dentro.

Dicono del progetto
"Che cosa succede alle immagini quando passa il tempo? È sull’effetto dello scorrere del tempo che Costantini si interroga indirettamente, rifacendo con tratto sintetico le foto del conflitto d’Algeria. L’Algeria si costruì con le parole, con il sangue di cui al titolo, ma anche con la truffa, il boicottaggio, i così vituperati bombaroli che anche allora erano donne, a volte attrici note, altre volte semplici studentesse. Chiunque poteva diventare un terrorista o un futuro eroe della patria. Chi legge poi la Storia? L’etichetta dell’azione cambia con il mutare delle stagioni. E quello che venne poi è Storia per pochi. Costantini gioca spesso in modo casuale e non filologico con la Storia, usa un metodo Burroughsiano nello scegliere le parole, cioè non le sceglie, ma esse si poggiano con la dura legge del caso sul foglio. Hanno la forza dell’essere vere, ma allo stesso tempo, essendo decontestualizzate e senza cornice, denunciano il loro essere plastilina nelle mani di chi le usa. E del tempo."
Presentazione di Elettra Stamboulis
"Parlando del lavoro di Joe Sacco (Palestina), Art Spiegelman disse: 'in un mondo dove Photoshop non permette più di distinguere il fotografo dal bugiardo, permettiamo agli artisti di ritornare alla loro funzione iniziale: il reportage'. Gianluca Costantini in questa serie di disegni fa di più. Molto di più. Trasforma le foto, il 'reportage fotografico', attraverso un lavoro di memoria e di reinvenzione e riscrive i disegni tracciando delle didascalie che sono parte integrante del disegno stesso, in un motto di ribellione contro il verbo 'leggere' applicato al fumetto. Fa scoppiare le nuvolette e ci fa entrare nella storia a lungo occultata della guerra di liberazione algerina, con sequenze al confine fra il fumetto inteso come tracciato dai contorni netti, la miniatura nella non-riconoscibilità-riconoscibilità dei personaggi, la calligrafia, arte islamica per eccellenza e l’omogeneità delle icone dell’arte sacra."
Tahar Lamri, dall’introduzione del catalogo "Sangue in Algeria"
Bio
Gianluca Costantini (1971) vive e lavora a Ravenna. Figura di artista eclettico e impegnato inedita nel panorama italiano, è anche curatore di mostre (con l’associazione Mirada ha curato, tre le altre, le esposizioni di Joe Sacco e Marjane Satrapi e il Festival Komikazen) e direttore artistico di riviste (“InguineMAH!gazine”) e collane editoriali (“Illustorie” di Fernandel). Collabora con L’Associazione Kufia per il progetto «100 disegnatori per la Palestina». Pubblica i suoi fumetti su “Hardcomics” (Romania), “Babel” (Grecia) e “WW3” (Stati Uniti). Tutta la sua produzione è visibile sul suo sito personale e sul blog del progetto politicalcomic.

Galleria Miomao
c.so Cavour 120, Perugia
www.miomao.net
Info 347.7831708 info@miomao.net

CATALOGO disponibile in galleria
Gianluca Costantini - Sangue in Algeria (n. 3)
cm.17,5x11 - 40 pp. spillato, monocromia
300 copie numerate
euro 15

Per l’occasione, l’artista ha realizzato una serigrafia a tiratura limitata (n. 3 della collana "Sequenze" della galleria Miomao)

100 anni di fumetto: il comitato si farà

Il sottosegretario Andrea Marcucci
all'inaugurazione della mostra "Quando il fumetto arrivò a Lucca"
Museo del Fumetto (Lucca)


Il Ministro Francesco Rutelli ha firmato giovedì scorso il decreto che sancisce la costituzione ufficiale dei comitati nazionali per le celebrazioni e le manifestazioni culturali per l'anno 2008 proposti dalla consulta appositamente costituita presso la direzione generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali. Tra questi c'è anche il Comitato per i 100 anni del fumetto italiano. Che il Ministero per i beni e le attività culturali avesse approvato a fine febbraio la costituzione dei comitati lo aveva annunciato il sottosegretario Andrea Marcucci al Museo del Fumetto in occasione dell'inaugurazione della mostra "Quando il fumetto arrivò a Lucca". Per ufficializzare l'istituzione mancava appunto la firma di Rutelli. Che c'è stata, come promesso, entro la fine del mese di marzo. Andrea Marcucci prospettò inoltre la possibilità di organizzare proprio a Lucca il primo incontro del comitato. E ora la notizia, confermata anche dallo staff del sottosegretario, è ufficiale. Il Comitato per i 100 anni del fumetto italiano si insedierà ufficialmente nelle sale del Museo del Fumetto di Lucca mercoledì 9 aprile 2008 alle ore 11.
L'obiettivo dei comitati è di "promuovere e realizzare eventi e manifestazioni che ricordino i grandi protagonisti e avvenimenti della storia e della cultura italiana". Anche col sostegno di contributi finanziari. Marcucci ha parlato inizialmente di un budget di circa 100mila euro. Cifra che dovrebbe essere confermata nel decreto e che sarà a disposizione del comitato per sostenere, patrocinare o promuovere eventi. L'attività sarà definita dai componenti della nascente commissione, la cui costituzione era stata ufficialmente richiesta dal Comitato promotore per i 100 anni del fumetto italiano costituita dal critico Gianni Bono quand'era ancora coordinatore delle attività del Museo del Fumetto di Lucca. Sicuramente Bono farà parte del comitato nazionale insieme all'attuale responsabile Angelo Nencetti. Ma non saranno certo i soli. Lo staff del sottosegretario Marcucci ha confermato l'invio delle convocazioni a tutti i partecipanti, i cui nomi saranno resi noti nei prossimi giorni. Ci saranno senz'altro critici, autori, editori, professionisti del settore, docenti universitari e rettori. (g.t.)
(scritto per Lo Schermo)

mercoledì 26 marzo 2008

Piccole case editrici crescono...

La copertina di "Redux e i neri venti del Caos",
il primo di cinque albi pubblicati da Grrrzetic Editrice


Quello delle case editrici e un tema interessante. E merita d'essere affrontato di più e con attenzione crescente. Intanto Davide Calì, per la rubrica in fumo di Exibart, nel suo spazio vitamina f presenta oggi "Grrrzetic e ProGlo: nuove case editrici a Genova".
"Genova ha una ormai remota storia di città culla del fumetto, con editori storici come Florenzo Ivaldi, con la sua Rivista Sgt. Kirk, che lanciò Corto Maltese di Pratt. Ma anche Schiaffino e Giromini con la Bancarella del Gorilla, palestra per molti disegnatori poi avviati al professionismo. È seguito il torpore. E ora, forse, il risveglio..."
(continua su Exibart)

domenica 23 marzo 2008

Oggi è ancora Pasqua

E' Pasqua. Ancora per pochi minuti. Per quanto senta la Pasqua al pari del Ferragosto, giro l'augurio che mi ha inviato l'amico Riccardo Pieruccini (i suoi lavori sono su www.ruggine.info e su ruggine.go.ilcannocchiale.it). Una colomba ben determinata...

mercoledì 19 marzo 2008

Pounted, di Steve Rolston e Brian Wood

Una vignetta tratta da Pounted

Matteo Benedetti presenta Pounded su in fumo di Exibart.
"I primi raggi del mattino inondano la stanza. Il ragazzo si alza e contempla i compagni addormentati lì intorno, riversi nel wc o distesi su divani coperti da chiazze di non chiara provenienza. Inizia così il racconto rumoroso e alternative di Steve Rolston e Brian Wood..."(continua su exibart)

sabato 15 marzo 2008

Il West a fumetti è arrivato a Lucca

Sergio Toppi, Renzo Calegari, Angelo Nencetti e Giovanni Ticci
durante la presentazione della mostra


LUCCA - Una mostra che si ricorderà a lungo, questa. Non solo perché a ospitarla (e organizzarla) è ancora una volta Lucca (e il Museo del Fumetto), che vive finalmente la sua prima lunga stagione a fumetti. Ma soprattutto perché mai prima d'ora si era vista un'esposizione di tale portata. I nomi dei dieci maestri che hanno contribuito a fare grande il progetto basterebbero da soli a giustificare la visita: Dino Battaglia, Renzo Calegari, Paolo Eleuteri Serpieri, Ron Embleton, Ivo Milazzo, Giovanni Ticci, Sergio Tisselli, Sergio Toppi, Hugo Pratt e Juan Zanotto. I motivi -quelli veri- per raggiungere e attraversare le sale di Palazzo Guinigi, splendido nella sua forma e nella luce, sono ben altri. Come ad esempio l'indiano di Ferenc Pintér. O la storia completa "L'uomo del New England" di Dino Battaglia. O ancora le tavole inedite di Kit Karson firmate da Tisselli e realizzate seguendo un'idea di Magnus. Ma ciò che più di altri sorprende, in questa grande antologica del west, è l'evoluzione del segno di Serpieri. Le cui tavole rappresentanto tutta l'essenza dell'arte a fumetti. Imperdibile. La mostra è stata prorogata fino a novembre. (continua su loschermo.it)
g.t.

giovedì 13 marzo 2008

Un inedito di Ferenc Pinter apre la grande mostra che Lucca dedica al west

Ferenc Pinter

Appartiene a un collezionista privato il disegno originale (e inedito) di Ferenc Pinter che apre la grande mostra organizzata dal Museo del Fumetto, "Quando il west arrivò a Lucca" (l'inaugurazione è in programma sabato prossimo, 15 marzo, a Palazzo Guinigi). Si trova appeso al centro di una parete bianca, in cornice, da solo, nella prima delle stanze dedicate a Renzo Calegari. L'illustrazione è stata realizzata appositamente per la mostra. E avrebbe dovuto essere una piccola anicipazione di un'altra esposizione, "Copertinando" (la cui inaugurazione è fissata al 13 aprile 2008), dedicata appunto alle copertine dei libri Mondadori e ai suoi autori. Primo fra tutti Ferenc Pinter, che aveva già annunciato la sua presenza. Purtroppo è morto nei giorni scorsi a Milano all'età di 77 anni. Questo indiano, l'unico disegnato nella sua carriera, è forse il suo ultimo disegno. Un omaggio doveroso che sicuramente sarà apprezzato da chi farà visita a Palazzo Guinigi.

Sotto, invece, due anteprime della mostra -che ho avuto la fortuna di visitare rapidamente durante l'allestimento- firmate da Paolo Eleuteri Serpieri. Si tratta di due tavole pubblicate su Lancio Story negli anni ottanta. Straordinaria la tavola disegnata in verde. Le altre opere in mostra permettono di apprezzare l'evoluzione del segno e della composizione. Sezione imperdibile.

Paolo Eleuteri Serpieri

Paolo Eleuteri Serpieri

A Renzo Calegari sono dedicate le prime stanze di "Quando il west arrivò a Lucca". Tantissimi gli inediti esposti. Ecco due anteprime di originali a colori.

Renzo Calegari

Paolo Eleuteri Serpieri

Tra gli inediti in mostra c'è anche la storia di Kit Karson, realizzata da Sergio Tisselli sviluppando un'idea di Magnus: tavole originali a china, studi e bozzetti preparatori e una splendida tavola a colori. Questa.

Sergio Tisselli

Sergio Tisselli

Sergio Tisselli

Una stanza per Ron Embleton. Dove si trovano per lo più stampe su carta pergamena. E un'illustrazione originale, molto dettagliata nei particolari e ben conservata, che racconta la "battaglia delle racchette".

Ron Embleton

Due delle grandi tavole illustrate da Sergio Toppi sul tema degli indiani d'America.

Sergio Toppi

Sergio Toppi

Quasi tutte inedite le illustrazioni di Giovanni Ticci (alcune delle quali saranno pubblicate in un portfolio a tiratura limitata). Tra il materiale edito, invece, spiccano le prime e le ultime due tavole del numero 500 di Tex, Uomini in fuga.

Giovanni Ticci

L'omaggio a Dino Battaglia passa attraverso l'allestimento completo delle tavole originali (più la copertina a colori) della storia "L'uomo del New England" (1979), per la prima volta in mostra.

Dino Battaglia

Dino Battaglia

Dino Battaglia

Infine nessun originale di Hugo Pratt. Ma ciò che è esposto rappresenta comunque un motivo di interesse e d'attrazione. Sono infatti presenti le riproduzioni degli originali di "Ticonderoga" (storia inedita in Italia).

Hugo Pratt

All'inaugurazione di sabato prossimo saranno presenti molti degli autori, tra cui Toppi, Tisselli, Milazzo (la sua sezione sarà inaugurata più avanti), Calegari, la moglie Laura e il figlio di Dino Battaglia.

mercoledì 12 marzo 2008

E' deciso: si muore!

Copertina del libro di Marcello Jori

L'articolo E' deciso: si vive!, già pubblicato su Exibart onpaper e annunciato in questo post (dove spiego la scelta del titolo), è ora anche online nella rubrica in fumo.

venerdì 7 marzo 2008

A sorpresa, Carl Barks

Ci sono sorprese piccole che non ti aspetti. Niente di essenziale, sia chiaro. Ma forse è proprio per questo che vengono apprezzate. Come tutti ormai già sanno il 28 gennaio scorso (quindi più di un mese fa) è uscito in edicola il primo numero de La grande dinastia dei Paperi. Ovvero la collana a fumetti che raccoglie tutte le più belle avventure firmate da Carl Barks. A partire dal 1950. E quel primo volume, distribuito gratuitamente insieme al Corriere della Sera, già alle nove della mattina di quel lunedì era introvabile. Almeno a Lucca. Dai giornalai come nei supermarket. Il tentativo di ricerca mi ha spinto a entrare un po' in tutte le edicole che incontravo. Una, due, tre, quattro edicole. Ho rinunciato quando durante l'ultimo estremo tentativo, rivolgendomi a un tizio seduto in un chiosco e immerso in una lettura non definita, mi sono visto sventolare sotto al naso l'ultima copia delle storie dei paperi. "E' l'ultima" ha detto. "Ed è mia". Mi sono quindi accontentato della seconda uscita, la settimana successiva. Con la consolazione di trovare in omaggio l'albero genealogico di Don Rosa formato poster.
Solo due o tre giorni fa, poi, entrando dal mio edicolante di fiducia, mi sento chiedere "Ma il primo numero dei Paperi l'hai trovato?". Certo che no. E me lo sfila dallo scaffale, ancora incellophanato. Una copia in più, inviata forse per sbaglio e non richiesta, che lui mi ha messo da parte. Piccole cose, appunto. Ma che piacere.
(g.t.)


giovedì 6 marzo 2008

Marco Corona intervistato da Exibart

Una copertina inedita di Marco Corona
realizzata per
Bestiario Padano
in mostra alla Galleria Miomao


Ancora un'intervista di Alessio Trabacchini per la rubrica in fumo di Exibart. Questa è la volta di Marco Corona. Intanto la sua mostra -"B-side", la prima personale- organizzata dalla Galleria Miomao di Perugia è stata prorogata al 15 marzo prossimo.
L'abstract dell'intervista: "Un segno in mutazione, sensuale perché parla ai sensi, li provoca. All’inizio forzando i limiti del ripugnante per trovarci una diversa bellezza, ora raccontando inquietudini più sottili. Fumetti intrecciati all’esistenza, e non per l’occasionale autobiografismo, ma per ciò che unisce la vita e il racconto..." (prosegue su Exibart)

mercoledì 5 marzo 2008

Lucca Comics & Games 2008: fumetti, sport e un grande sponsor

Nell'anno degli Europei di calcio e delle olimpiadi a Pechino, Lucca Comics & Games trova il suo sponsor principale in un'azienda milanese il cui primo obiettivo è di educare attraverso lo sport: la Fiomas. Una partnership economica e culturale che farà respirare i bilanci di Lucca Comics & Games in vista del prossimo salone novembrino promuovendo al tempo stesso l'immagine della Lucca a fumetti e i valori dello sport "sano" sia in Italia sia in Europa. In programma una mostra itinerante (I fumetti e lo sport), convegni e iniziative sportive in cui saranno coinvolti i giovanissimi. Il calendario di "SPORTIVAmente" (è questo il titolo dell'evento-contenitore) prevede inoltre iniziative dedicate allo sport anche nei giorni del salone. Fra le altre cose si pensa perfino a celebrare l'anniversario del Fantacalcio...

Che il legame tra sport e fumetto si sarebbe concretizzato in qualcosa di più di una semplice manifestazione d'intenti era già stato dichiarato al momento della presentazione della programmazione culturale 2008. Un binomio che oggi assume ancor più valore: sia perché educare allo sport significa essere portatori di valori "sani", sia perché la partnership realizzata con Fiomas srl non si traduce solo in una collaborazione culturale e promozionale. La Fiomas sarà infatti il main sponsor di Lucca Comics & Games 2008.

E così inizia "SPORTIVAmente" (il cui coordinatore è Matteo Benedetti). In programma, tanto per cominciare, due mostre dal titolo "I fumetti e lo sport" (a cura di Enzo Linari) che saranno inaugurate sabato 15 marzo in due sedi distinte: una a Cascina (Le olimpiadi), in provincia di Pisa; l'altra a Certaldo (Fumetti nello sport), in provincia di Firenze. Le mostre, composte da circa 80 pannelli cui si aggiungono foto e video messi a disposizione dal Coni e dal Museo del calcio, resteranno aperte fino al primo giugno 2008. Dopodiché si uniranno per essere allestite in altre sedi nazionali ed europee. E toccherà perfino gli altri quattro continenti. Una delle tappe intermedie sarà proprio Lucca, dove i pannelli saranno allestiti nei giorni del salone novembrino. Mentre l'ultima sede italiana a ospitare "I fumetti e lo sport" sarà Milano nel marzo 2009. "E non perché è la città della nostra sede - spiega l'amministratore delegato Fiomas srl, Serena Masseroni - ma perché nel 2009 Milano sarà eletta 'capitale dello sport' nel mondo". La mostra itinerante sarà poi allestita in alcune città europee e verrà presentata insieme ai progetti Fiomas, tutti consultabili sul sito ufficiale della srl (www.fiomas.it). Il suo percorso si concluderà fra tre anni, nel 2010.

La presentazione ufficiale della mostra è in programma il 12 marzo a Firenze, presso la sede del Coni. Sappiamo però che tra i protagonisti ci sarà Paolo Ongaro. E non a caso. Perché il disegnatore veneziano è infatti specializzato in opere di carattere sportivo. E' lui l'autore della storia a fumetti della nazionale di calcio ("Azzurro"), delle cronache dei gran premi di Formula 1 e della storia a puntate "Il romanzo delle Olimpiadi" pubblicata dal Guerin Sportivo nel 1984. Spazio anche a Giorgio Cavazzano, alle avventure/disavventure di Pippo, ai manga e a quei cartoon giapponesi (a partire dai "due cuori nella pallavolo" di Mila e Shiro) che negli ottanta sono stati seguiti in tivvù da un'intera generazione. L'iniziativa prevede fra l'altro che a ogni tappa della mostra venga proposto un evento legato a un solo sport. Saranno coinvolti grandi campioni del presente e del passato e soprattutto scuole, associazioni e club giovanili. Perché il primo obiettivo è educare allo sport, appunto. Ma anche alla cultura dell'arte del fumetto. E il punto migliore da cui partire sono proprio i giovanissimi.

Tra gli altri appuntamenti convegnistici in programma ricordiamo "Sport, disabili e fumetto" (al Museo del calcio di Coverciano, il 29 marzo 2008); "La legalità nello sport" (sempre al Museo del calcio, il 5 aprile 2008); "Le Olimpiadi della mente, ovvero le Olimpiadi scientifiche" (Auditorium Pesenti di Cascina, 19 aprile 2008) e "Sport e fumetto: storie parallele" (Museo del calcio di Coverciano, 3 maggio 2008). Questi incontri saranno realizzati con il patrocinio del Coni di Coverciano e delle Università di Pisa e Firenze.

L'evento è stato presentato da Massimo Di Grazia (presidente della Lucca Comics & Games), che ritiene si stia compiendo "un ulteriore salto di qualità". Insieme a lui gli assessori del Comune di Lucca Letizia Bandoni (cultura) e Lido Moschini (sport), d'accordo nel ritenere che questo input "servirà a educare i ragazzi allo sport sano e contribuirà a promuovere l'immagine di Lucca nel mondo". E se il direttore di Lucca Comics & Games, Renato Genovese, ha illustrato i particolari dell'iniziativa mettendo in risalto il ruolo determinante della Fiomas, l'amministratore delegato della srl milanese Serena Masseroni ha sintetizzato così la mission dell'azienda: "Uno sport al servizio dell’uomo e non più l’uomo al servizio dello sport".
(g.t.)
Articolo scritto per Lo Schermo

martedì 4 marzo 2008

Quel "globetrotter" di Tintin

La copertina del n. 242 di Art e Dossier
dedicata al Tintin di Hergé

Il numero 242 della rivista d'arte Art e Dossier, che col numero di marzo attualmente in edicola si presenta con un nuovo direttore e un restyling grafico di tutto rispetto, dedica la copertina al Tintin di Hergé. E la cosa fa notizia. Perché finora siamo stati abituati (a torto) a considerare il fumetto come un'arte minore. E queste immagini -meglio però definirle opere- prima d'ora potevano trovare spazio solo su riviste specializzate. Il fatto che oggi la Giunti affidi al critico Philippe Daverio la direzione della rivista e che la prima copertina della nuova gestione sia dedicata a un personaggio del mondo a fumetti fa ben sperare. Perché in questo modo si riconosce al fumetto il ruolo espressivo e artistico che da sempre merita. E perché anche la critica d'arte e gli editori dimostrano così di voler essere più stimolanti che in passato. Un'analisi, questa, confermata dall'editoriale di Philippe Daverio che ripropongo a conclusione di questo post.

La scelta dell'immagine, poi, non è casuale: Tintin e il suo inseparabile cane Milou dentro a un'enorme anfora cinese. Si tratta di un particolare della copertina dell'albo Le Lotus Bleu (1936). E il perché di questa scelta si può capire leggendo il servizio dedicato a Hergé all'interno della rivista. E' proprio il neodirettore Philippe Daverio a scrivere l'articolo pubblicato nelle pagine centrali di Art e Dossier. Titolo, "globetrotter d'avant-garde". Cioè giramondo d'avanguardia. La sua sua "riscoperta" critica ha inizio con il pessimismo e la crisi che ha caratterizzato il mondo dell'arte all'inizio del secolo scorso.
Daverio individua in George Remi, in arte Hergé, la risposta positiva alle difficoltà di sviluppo dell'arte figurativa che un po' in tutta Europa soffriva per i cambiamento sociali e i necessari confronti con le nuove forme espressive e di comunicazione. Daverio lo definisce "delicato nel tratto e nel pensiero", e "una sorta di mosca bianca dal valore positivo. Mentre l'Europa corre alla catastrofe - scrive il direttore di Art e Dossier - lui corre verso l'avvenutra mentale e inventa Tintin". Daverio descrive il personaggio mettendolo a confronto con il suo creatore, aggiungendo poi che Tintin "è attratto dall'avventura e lo fa da globetrotter" e che "genera un'immagine fiduciosa del mondo, che sembra l'opposto della Depressione che l'America esporta in Europa dopo la crisi del Ventinove". E si stupisce, Daverio, del parallelismo tra questo "eroe non eroico e gli altri personaggi che nei medesimi anni fondavano le basi del pensiero europeo nuovo". L'articolo prosegue con l'analisi della nascita di Le Lotus Bleau (dalla cui copertina è tratta la cover di Art e Dossier) e degli effetti che certe conseguenze della situazione sociale, storica e politica hanno sullo sviluppo della nuova cultura europea. E tutto avviene tra Bruxelles e Parigi. Protagonisti Hergé, appunto. Ma anche Magritte, Michaux, Lévi-Strauss, Simenon.
(g.t.)

La prima pagina dell'articolo
di Philippe Daverio

Chi volesse comprare la rivista in edicola sappia che il costo è di 4,90 euro. Ma cliccando qua, almeno stavolta, è possibile richiedere subito una copia omaggio della nuova Art e Dossier.


L'EDITORIALE DI PHILIPPE DAVERIO

È la prima volta che mi capita di assumere la direzione d'una rivista, per giunta e per Giunti, tra l'altro, estremamente autorevole. Prendo il testimone da chi mi ha preceduto e che ha lavorato in modo eccellente, quindi non sarò in grado di proporre scelte migliori, ma forse solo diverse. Il panorama della critica e della comunicazione in Italia è oggi innegabilmente meno stimolante di quanto non lo potesse essere una ventina d'anni fa. Molti fra i più acuti ci hanno lasciato, e tanti nuovi non sembrano ancora essere apparsi. La questione della cultura non è dissimile purtroppo da quella della politica e degli affari. Lo stallo sembra essere generale. Solo che la palestra delle idee è più facile da stimolare, chiede numeri più ridotti di partecipanti e di protagonisti. È una scena sulla quale è possibile intervenire senza scomodare il teatro mondiale, senza spostare masse monetarie, mercati, flotte e cannoni. Inoltre il pubblico sta mutando le sue richieste d'informazione verso un ventaglio d'indagine più largo e gli stessi specialisti tendono a una indagine dove la storia maggiore e quella dell'arte abbiano la fortuna di dialogare con la storia minuta per approfondire significati e valenze. All'orizzonte della palude si profilano cieli nuovi. Non si può oggi non immaginare che la globalizzazione degli interessi, in ogni campo, stia per richiedere una ottica diversa del pensare. Se tutti accedono alla rete comunicativa, dovrà questa rete contenere un messaggio unico e omologato? Forse no! È pacifico che il contributo del nostro immenso e disordinato patrimonio culturale continuerà a essere fondamentale per il sapere del mondo. Ma potrà esso essere anche fondativo come lo fu per secoli? Saranno i nostri luoghi d'arte palcoscenico per avventure decise altrove come da anni avviene nell'ambito della Biennale di Venezia in mano a un nucleo di commercianti newyorkesi? Molto dipende dalla capacità di promuovere il dibattito delle idee quanto dall'informazione necessaria alla crescita della consapevolezza. Che mestiere faranno domani le decine di migliaia di giovani che si stanno laureando, spesso anche bene, in Storia dell'arte, in Conservazione dei beni culturali, in Comunicazione? Saranno essi meri inservienti d'un vasto sistema turistico mondiale che potrebbe immaginare la penisola come il luna park del bello? O possiamo accarezzare timidamente il sogno d'un paese capace di protagonismo negli affari e nei prodotti, in quanto ricco d'una formidabile sedimentazione artistica foriera d'una forte creatività attuale? A queste domande non intendiamo dare una risposta. Sarebbe una ambizione ingiustificabile. Ma vorremmo dare un contributo innovativo, che oggi deve superare gli schemi della critica di ieri, dotta ma talvolta isolata, per intingere la penna o meglio ancora il cavo del computer nella curiosità dell'antropologia culturale quanto nel percorso che da sempre connette tutte le arti, facendo di queste non solo il testimone ma pure il protagonista della storia. Almeno dalle parti nostre, quelle che hanno preferito allo schioppo lo scorrere nevrotico del pennello, della matita e del cesello.

www.artedossier.it

Quando il fumetto arrivò a Lucca... si perse tutti i paperi

La prima tavola originale de Il patto
di Dino Battaglia


Per ospitare la mostra Quando il fumetto arrivò a Lucca, la prima delle tre grandi rassegne organizzate dal Museo del fumetto nel primo semestre di quest'anno, tutte le teche contenute dalla struttura sono state liberate dalle vecchie tavole. E oggi ospitano le opere di Toppi, Giardino, Gomez, Battaglia, Alessandrini. E le stampe della storia Paperino e il Mistero di Lucca. I cui originali, ahinoi, non si sa che fine abbiano fatto. In occasione di questo primo taglio del nastro, quindi, il Museo si presenta con abiti nuovi. Per la prima volta dopo la sua inaugurazione. Fra tutti, incantano i lavori del maestro Sergio Toppi. Mentre i tempi stretti per l'organizzazione di questa prima mostra sono causa di qualche piccola dimenticanza...

Il primo progetto prevedeva che la mostra Quando il fumetto arrivò a Lucca, inaugurata poche ore fa, sarebbe stata allestita nelle sale dei Viaggi del '900. Così non è stato. Le circa 120 tavole originali hanno trovato spazio nelle teche progettate dall'architetto Pietro Carlo Pellegrini per le sale principali. E seppur coi limiti tecnici imposti dalla loro struttura - poco adatta, secondo i responsabili del Museo di ieri e di oggi, a ospitare tavole e disegni originali - finalmente la tanto attesa rotazione c'è stata. Al posto di Diabolik, Dylan Dog e il signor Bonaventura ci sono oggi le storie di Sergio Toppi, Vittorio Giardino, Carlos Gomez, Dino Battaglia e Giancarlo Alessandrini.

La riproduzione di una tavola tratta da
Paperino e il mistero di Lucca


Rispetto a quanto annunciato alla vigilia mancano però le tavole di Paperino e il mistero di Lucca, sostituite in extremis da stampe a colori quando ci si è accorti che gli originali non si trovavano. Il responsabile culturale del Museo Angelo Nencetti riteneva fossero patrimonio di Lucca. Ma se è così, chi le ha riposte per l'ultima volta in qualche cartolario o scatolone o armadietto si è dimenticato di archiviarle. Potrebbero però far parte del patrimonio appartenuto all'ente Max Massimino Garniér. Oppure potrebbero ancora essere conservate in qualche contenitore dimenticato nelle vecchie sedi lucchesi dei comitati organizzatori. E pensare che le tavole sono state realizzati da grandi autori Disney, a cominciare da Giovan Battista Carpi. Seguono Paolo Mottura, Stefano Mirone, Sandro Perina, Fabio Celoni, Andrea Freccero, Roberto Santillo, Claudio Sciarrone, Andrea Antonucci, Sara Storino, Leopoldo Barberini, Stefano Pachi, Silvano Scolari. La sceneggiatura è invece di Massimo Marconi.

La storia completa di Sergio Toppi, C'era una volta in Toscana, riscatta ampiamente il gap disneyano. Nella prima sala del Museo sono esposte tutte le 33 tavole che la compongono. In perfetto stile toppiano si racconta una vicenda tratta da un racconto dell'intellettuale antirisorgimentale Narciso Feliciano Pelosini, Maestro Domenico, e sceneggiata dallo stesso Toppi. Che realizzò questo lavoro su commissione dagli organizzatori del salone di Lucca alla fine degli anni ottanta. Arrivato in città, in compagnia di Nencetti visitò tutti i sobborghi, le campagne, le località limitrofe. E immaginò poi la sua Lucca, quella in cui ha ambientato la storia. Tra citazioni e riferimenti visivi di Camporgiano, Montecarlo, Gattaiola, Nozzano, San Lorenzo a Vaccoli, Toppi racconta del vecchio mastro Domenico, addormentatosi sotto un albero per poi risvegliarsi cinquant'anni dopo senza più riconoscere luoghi e persone. Rifiutata da Lucca, la storia è stata pubblicata nel 1988 sul Giornalino.

Un particolare di C'era una volta in Toscana
di Sergio Toppi


La terza verità di Vittorio Giardino è invece esposta per intero nella seconda sala. Pubblicata in due parti su Corto Maltese nel 1986, anticipa lo stile moderno del segno che Giardino svilupperà successivamente rendendolo sempre più personale e attuale. Il percorso prosegue con la riproposizione di 32 tavole (selezionate tra le 254 totali) della storia di Dago sceneggiata da Robin Wood e disegnata da Carlos Gomez e ovviamente ambientata a Lucca. Le tavole, 43 delle quali erano rimaste a lungo in esposizione al Museo, sono state "stirate" per rimediare a quelle brutte pieghe causate dalla prolungata esposizione. Chiudono il percorso le 20 tavole della storia di Martin Mystère (firmata da Alessandrini e pubblicata su Comic Art nel 1992) e le sette straordinarie tavole di Dino Battaglia che completano la storia Il patto (pubblicata sul Linus nel 1974). Per Battaglia (la sua sua mostra e quella di Toppi meritano da sole una visita al Museo) si tratta solo di un piccolo anticipo. Altra cosa sara la retrospettiva che Lucca gli dedicherà nell'anno del venticinquesimo anniversario dalla sua morte.

Infine dispiace che le note biografiche degli autori non siano accompagnate anche da cartellini che indicano le riviste che hanno ospitato le storie e le date di pubblicazione. Ma la mostra è stata organizzata in tempi da record. E qualcosa poteva anche sfuggire.
(g.t.)
Articolo scritto per Lo Schermo

100 anni del fumetto: istituito un comitato e risorse per 100mila euro

Una tavola di Martin Mystère
disegnata Giancarlo Alessandrini
(in mostra al Museo del Fumetto di Lucca)

Il Ministero per i beni e le attività culturali ha approvato mercoledì scorso la costituzione del comitato per le elebrazioni dei 100 anni del fumetto italiano. L'insediamento è previsto per la fine di marzo. E il rimo incontro dovrebbe tenersi proprio a Lucca. Lo ha annunciato il sottosegretario Andrea Marcucci, intervenuto al Museo del Fumetto per l'inaugurazione della prima mostra del semestre. Piena soddisfazione è stata espressa dalle autorità presenti. E il sindaco Mauro Favilla annuncia la ristrutturazione di due nuove ale del Museo e il trasferimento della Lucca Comics & Games srl nell'ex Caserma Lorenzini.


Tante le autorità presenti al Museo del Fumetto di Lucca nel giorno del taglio del nastro per la mostra Quando Lucca diventò un fumetto. Oltre al sindaco Mauro Favilla, all'assessore comunale Donatella Buonriposi, al Comandante dei Carabinieri Stefano Ortolani, all'assessore provinciale Francesco Bambini e, naturalmente, al responsabile del Museo Angelo Nencetti, c'erano anche Piero Angelini e tutto lo staff di Lucca Comics & Games al completo (Emanuele Vietina, Giovanni Russo, Renato Genovese e Massimo Di Grazia).

Presente anche il sottosegretario Andrea Marcucci. Che ha comunicato ufficialmente la costituzione di un Comitato per le celebrazioni del primo secolo del fumetto italiano. Il primo incontro del nascente comitato, che sarà insediato entro la fine di marzo, dovrebbe essere organizzato proprio a Lucca. "Finora il fumetto è stato considerato un'arte minore - attacca Marcucci -. Ma questo provvedimento del Ministero per i beni e le attività culturali riconosce a pieno il suo valore culturale e artistico. L'approvazione del programma per la costituzione dei comitati nazionali per le celebrazioni è avvenuta mercoledì scorso con voto unanime. Il comitato per le celebrazioni dei cento anni del fumetto sarà insediato entro la fine del mese. Manca solo la firma di Rutelli. Ma si tratta di una formalità. Farò il possibile perché il primo incontro del Comitato, di cui Lucca senz'altr farà parte, possa essere organizzato proprio qua". Marcucci è inoltre riuscito a ottenere un piccolo finanziamento destinato al comitato per le celebrazioni del centenario. Si tratta di circa 100 mila euro. "Non è molto, ma si tratta di un primo passo" precisa il sottosegretario.

Il sottosegretario Andrea Marcucci
durante l'inaugurazione della mostra
al Museo del Fumetto (Lucca)


Novità in arrivo anche per il Museo del Fumetto. Ad annunciarle è il sindaco di Lucca Mauro Favilla. Che prima dell'inaugurazione ha tenuto a precisare che "l'amministrazione precedente ha speso e investito molto sul Museo, ma alla fine gli impianti non funzionano. Ora è necessario completare le dotazioni della struttura museale". Si pensa subito al riscaldamento, ancora fuori uso, e all'inadeguata illuminazioni delle teche utilizzate per l'allestimento delle mostre. Le lampade a neon, infatti, non vengono accese per evitare cortocircuiti. Senza considerare poi gli effetti negativi che il calore e il conseguente surriscaldamento delle lampade avrebbero sulle tavole originali.
"Ora siamo arrivati alla fase del rilancio - prosegue Favilla -. Stiamo superando le difficoltà grazie alla collaborazione di tutti, operatori e enti. In questo senso ringrazio fra gli altri la Provincia di Lucca, che sarà sempre più coinvolta in queste iniziative". Il sindaco ha così annunciato anche nuovi interventi strutturali. "Ristruttureremo due nuove ale del Museo - anticipa Favilla - e trasferiremo qui anche la sede della Lucca Comics & Games srl. E' giusto che tutti collaborino insieme per un unico grande progetto".

L'assessore Donatella Buonriposi, cui è spettato l'onore di tagliare il nastro, ha ribadito la sua posizione: "Il fumetto è una grande occasione per accrescere la cultura. Ma ha anche un ruolo formativo e didattico. Il nostro impegno è quindi quello di seguire un percoro che porterà alla realizzazione di un Campus e di un laboratorio sui fumetti. E' già stata richiesta la collaborazione del ministro Fioroni e del sottosegretario Marcucci".
E' impressionante la quantità di volumi in dotazione al Museo del Fumetto (secondo un calco approssimativo si tratta di circa 600 mila albi). Sono sparsi un po' ovunque: nelle sale non acnora allestite, nel magazzino, dietro la sala incontri e perfino nel piazzale sul retro. Pancali e pancali di volumi che saranno utilizzati per la realizzazione della famosa "valigetta" che il Museo consegnerà a tutte le scuole lucchesi. Ma con un patrimonio del genere è legittimo pensare a qualcosa di più grande.
(g.t.)

Articolo scritto per Lo Schermo

lunedì 3 marzo 2008

Un secolo di fumetto italiano

Illustrazione di Sergio Toppi

Il 27 dicembre del 1908 esce in edicola "Il Corriere dei Piccoli”, il primo periodico nazionale a fumetti. Una data che segna un'epoca. Una storia lunga un secolo, in cui si sono alternati e sovrapposti, spesso con linguaggi autonomi e senza troppi elementi di continuità, autori di grande talento. Nel centesimo anniversario del Corrierino, ormai considerato il punto zero del fumetto italiano, sono stati organizzati eventi e mostre. Si comincia con Lucca e Milano. Mentre il Ministero delle Comunicazioni ha già annunciato l'emissione di francobolli celebrativi. Ma nessuno si è ancora posto il problema di quale futuro possa avere questa forma d'arte. Così grande, così fragile... (continua su Exibart)
(g.t.)