Redivivo. Sotto un fuoco incrociato di appuntamenti in agenda, riunioni, telefonate, mail inviate e ricevute, impegni disattesi e voglia di dedicarsi ad altro, bè, ho rischio di dimenticarmi anche di ciò che m'interessa. Nel tentativo di riavviare l'aggiornamento di queste pagine stimolo me stesso forzando il tempo che non è mai abbastanza. E segnalo, come avrei già dovuto e voluto fare, gli ultimi articoli pubblicati sulla rubrica in fumo di Exibart.
Un nuovo contributo alla rubrica arriva da Manuela De Leonardis, che a Roma ha incontrato e intervistato il provocatorio e controverso Miguel Ángel Martín. Era ancora gennaio. Il puntuale Teo Benedetti ha invece scritto di prima di Brian Wood e Riccardo Burchielli presentando DMZ #01, poi de Lo scontro quotidiano di Manu Larcenet. Infine non poteva mancare Davide Calì, che in Dura la vita degli eterosessuali ci parla di Ralf König e del suo Tutti lo vogliono.
Un nuovo contributo alla rubrica arriva da Manuela De Leonardis, che a Roma ha incontrato e intervistato il provocatorio e controverso Miguel Ángel Martín. Era ancora gennaio. Il puntuale Teo Benedetti ha invece scritto di prima di Brian Wood e Riccardo Burchielli presentando DMZ #01, poi de Lo scontro quotidiano di Manu Larcenet. Infine non poteva mancare Davide Calì, che in Dura la vita degli eterosessuali ci parla di Ralf König e del suo Tutti lo vogliono.
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COMUNICATO STAMPA
Mostra personale del pittore Graziano Marini
titolo: “Oltre il Margine”
opere su carta a mano Lafranca Locarno
a cura di: Franklin Watts
luogo: Studio Watts
Vicolo Gemine Astolfi 2
San Gemini (Terni)
tel: 329 048 29 43
email: franklin.watts@alice.it
www.felipeartstudio.it
inaugurazione. 4 Aprile ore 17
Dal 4 aprile al 17 maggio 2009
Come trovarci guarda il link qui sotto:
http://maps.google.com/maps?f=q&hl=en&q=GEMINE+ASTOLFI+2%2C+San+Gemini%2C+Italy
“...le idee navigano nell'aria, sono di tutti, basta essere pronti a coglierle. Gli artisti hanno il dono di cogliere gli impulsi prima degli altri, è necessario possedere una forte volontà e un po' di naturale talento. Idea o disegno mi pare significhi, come anche per Shakespeare, intenzione, programma progetto. Ho cominciato da giovanissimo a perseguire questo disegno, nel tentativo di diventare un pittore moderno. E così ho imparato questo mestiere di pittore adoperando le mani e gli occhi anziché a parole, per essere più preciso posso dire che mi sono preoccupato fin dall'inizio dell'effetto dell'insieme della luce, piuttosto che del segno, la materia e la moda..Ho 52 anni insisto nel tentativo di praticare un arte che vuole costruire dei valori linguistici ed estetici nell'ambito della tradizione europea dell'astrattismo, con una funzione sociale. Sono convinto che l'estetica sia un'aspirazione umana e che questo termine debba tornare ad arricchire le nostre esperienze di vita e di cultura... (Graziano Marini) “
Conosco Graziano Marini da diversi anni e seguivo attraverso le mostre i suoi lavori. Sapevo che era stato collaboratore di Piero Dorazio, suo maestro e mentore, di cui era stato assistente dal 1975 al 1985. Altri artisti a cui si è ispirato sono Henri Matisse, Paul Cézanne, Max Bill, Mark Rothko e Kenneth Noland, solo per citarne alcuni. Ciò lo ha reso un artista multiforme, abile nella ceramica, l'olio, la carta, il ferro, il vetro e il mosaico; di quest'ultimo è visibile una sua opera nell'atrio della metropolitana di Piazza Barberini a Roma. Un altro suo interesse è la fotografia. Come testimoniano le foto esposte a Todi durante il festival del 2008: Niente di nuovo sul fronte orientale. Foto dall'Afghanistan, dall'Iran e dal Pakistan.
Recentemente, ho invitato Graziano Marini a esporre le sue opere nella mia galleria e lui ha accettato con piacere. Sono andato a trovarlo nel suo studio fuori Todi, sul Tevere, in un casale dell'800, che Graziano usa anche come abitazione. Ho visto i suoi lavori e sono stato colpito da quelli su carta fatta a mano da Francois Lafranca a Locarno. Molti di questi, inediti, fanno parte della mostra di San Gemini “Oltre il Margine”. Sono lavori che hanno un espansione cromatica tranquilla, che ricorda Monet. Vi si può osservare un gioco di luci e ombre ben oltre le apparenze superficiali. Con colori solidi, dal blu scuro ai colori più accesi, il rosso, l'arancione e il giallo. L'apparente geometrizzazione dei segni di Marini, cela di fatto la sua poetica. In ogni foglio si nota infatti una linea chiara che separa il disegno in due parti. Quasi a significare che un’avvenuta rottura. (Franklin Watts)
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