E' difficile immaginare che certe cose possano accadere. E invece succede. Succede che una mostra inserita in un cartellone nobile come quello del Lucca Digital Photo Fest ‘07 (“Pinky, il click più veloce del mondo” di Massimo Mattioli) sia stata annullata senza che nessuno ne abbia dato notizia. Succede. E' successo. E succede che sul Topolino di un paio di settimane fa si annunci un festeggiamento per i 60 anni di Giorgio Cavazzano con tanto di mostra e presenze di autori Disney. Un appuntamento programmato per la metà di dicembre che è poi stato annullato -qualcuno dice "rimandato"- senza che ne sia stata data notizia. Succede. E' successo. Protagonista, in entrambi i casi, è sempre e comunque il Museo del Fumetto di Lucca. Che patisce -o subisce?- questa fase di transizione. Quella che segna il definitivo passaggio di consegne tra l'ex direttore -perché così desidera ancora farsi chiamare- Gianni Bono e il nuovo responsabile Angelo Nencetti. Un cambio al vertice così fatto, per una struttura di proprietà comunale, non dovrebbe essere causa di infiniti dolori. E invece si procede senza troppa fermezza, forse inchiodati da una macchina amministrativa che sì, ha dimostrato coraggio, ma solo fino a un certo punto. Perché riconoscere i limiti e i difetti di una gestione finora carente e rispondere con nuove nomine -finalmente adeguate al ruolo- potrebbe non bastare a salvare l'immagine dell'amministrazione stessa, del museo e perfino della città. Insomma, dignità!
Perché sul sito di Lucca Digital Photo Fest ‘07 -e sul programma pieghevole- tra gli eventi collaterali appare la mostra “Pinky, il click più veloce del mondo” di Massimo Mattioli, organizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Fumetto e dell’Immagine di Lucca, se poi, arrivati al museo, si legge un cartello come questo? E pensare che ero andato al Museo per visitare e recensire la mostra.
Perché poi su Topolino si annuncia al Museo di Lucca un mega evento con Cavazzano -che avrebbe previsto, fra l'altro, la riproposizione di una mostra già fatta a Venezia e patrocinata dal Comune di Venezia-Musei Civici, il Casino’ di Venezia e la Walt Disney Italia, con tanto di pubblicazione di 96 pagine a colori edita, guarda caso, dalle Edizioni IF...- salvo poi far scomparire tutto nel nulla senza che fossero date indicazioni certe?
Una cosa, però, è chiara: se il Comune di Lucca, proprietario del Museo del Fumetto, desidera davvero restituire alla struttura una sua vitalità culturale, è bene che metta il nuovo staff nelle condindizioni migliori per poter lavorare (bene). Ne va dell'immagine della città e del museo.
L'ultima nota. Dopo l'accesa diatriba sulla titolarità della denominazione "Nazionale" del Museo del Fumetto, al danno si aggiunge la beffa. Oppure il destino. Chissà se poi c'è differenza tra le due cose. Comunque: sul sito del Lucca Digital Photo Fest ‘07, nella pagina della mostra inesistente di Pinky è inserito il link al sito www.museonazionaledelfumetto.it, dominio regolarmente registrato dal Comune di Lucca fino al 5 ottobre 2008 e ancora in testa all'ex sindaco Pietro Fazzi. Ma cliccando sul link pubblicato sulla quella pagina, sicuramente per un errore tecnico, si apre il sito www.museodelfumetto.it, registrato dalla Studio Metropolis sas e in testa a Luigi Filippo Bona, che rimanda inevitabilmente -e giustamente- al Museo Franco Fossati della Fondazione omonima. Un errore tecnico, certo. Ma che figure. A volte, il destino...
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