Durante il Settembre Lucchese 500 ingressi. Tutte le determine comunali su consulenze e incarichi
Museo del Fumetto, risultati deludenti
Tambellini: “Tante spese, presenze troppo scarse”
di Alessandro Tambellini
LUCCA - Il Museo del Fumetto continua a far discutere appassionati e non solo. E Alessandro Tambellini, consigliere comunale dell’Ulivo, fa i “conti” su quanto la struttura è costata e quanto ha reso, quantomeno in termini di immagine, al Comune.
“Sono intervenuto sul Museo del Fumetto - ricorda Tambellini - su questioni di sostanza, visto che il mio compito, come amministratore, è valutare se le risorse impegnate negli anni in un determinato settore hanno dato risultati commisurabili agli investimenti; non sono certo intervenuto per riserva preconcetta nei confronti del professor Bono, di cui ho letto la lunga intervista rilasciata ad Afnews. Così come non mi sono dilungato, nel mio intervento, sullo statuto giuridico del museo, anche se in ciò che è pubblico la forma ha un rilievo non secondario”.
Tambellini elenca le spese che hanno “girato” intorno al Museo: “La spesa per le strutture murarie del Museo del Fumetto è stimabile intorno ai 3,8 milioni di euro - afferma Tambellini. Peraltro la realizzazione è ancora incompleta, perché i locali mancano di impianto di riscaldamento. Nella variazione del Piano Programma delle Opere Pubbliche per il triennio 2006-2008, approvata il 4 dicembre 2007, compaiono 400 mila euro di investimenti per il Museo del Fumetto non meglio specificati: non è dato sapere quindi se i fondi previsti serviranno per la realizzazione della caffetteria o del bookshop, di cui il professor Bono lamenta – giustamente – la mancanza, oppure per altro ancora. Sul versante della gestione del Museo la collaborazione col professor Bono è iniziata – com’è noto - l’11 ottobre 2002, quando con deliberazione 287 la giunta gli affidò la redazione del progetto culturale per la realizzazione del Museo, con un impegno di spesa di 16 mila euro. Nella prospettiva dell’allestimento della nuova struttura museale, il 30 maggio 2003 la Giunta, con delibera 270, decise di affidare alla Link Multimedia srl di Varese (per una spesa di 181.450,40 euro) l’incarico di realizzare uno spazio attrezzato multimediale per la proiezione di opere audiovisive, nonché di un’opera audiovisiva che avesse come protagonista il personaggio di Dylan Dog. Sempre alla Link con delibera 161, il 30 maggio 2003 la Giunta affida la realizzazione della banca dati del fumetto per una spesa di 137.772 euro. Il 12 dicembre 2003, con varie determine dirigenziali (dalla 17/1011 alla 17/1015), si approva invece la spesa di 4.140 euro per la realizzazione del volume “Aspettando Yellow Kid”, avvalendosi della ditta Epierre srl, la quale è chiamata a collaborare anche al corso di aggiornamento degli insegnanti (3000 euro), a fornire l’aggiornamento del database della Guida del Fumetto Italiano (24.000 euro) nonché a realizzare lo stand del Museo a Lucca Comics and Games (1800 euro). Sempre con determina dirigenziale si decide l’acquisto della licenza del software ideato dalla Società Global Media di Mantova nell’ambito del progetto “Parco interattivo del Fumetto” per una spesa di 54.000 euro. Nel settembre del 2004 le determine dirigenziali che interessano il Museo sono quattro: con la 09/314 sono corrisposti alla ditta Epierre srl 7200 euro per l’allestimento della mostra “Quinto e Uggeri” nell’auditorium di San Romano; con la determina 09/353 si affida alla società Global Media la realizzazione del progetto “Comics Park Museum” con un impegno di spesa di 52.500 euro. L’incarico alla ditta Epierre di realizzare e allestire 24 teche all’interno delle sale richiede invece una spesa di 49.200 euro (di cui alla determina 09/385); mentre l’aggiornamento del database “Autori e personaggi del fumetto”, affidato ad Epierre, impiega risorse per 78.000 euro (det. 09/406). Neanche un anno dopo, il 5 luglio 2005, con determina 09/412 si autorizza una spesa di 140.000 euro, secondo il preventivo presentato da Epierre, per la creazione di biografie dei protagonisti del fumetto mondiale e per la realizzazione di eventi mirati alla diffusione e alla promozione del Museo del Fumetto. Sempre ad Epierre il 6 dicembre 2005 (determina 09/842) è affidata l’ideazione e la consulenza per la realizzazione del secondo lotto del Museo, mentre alla stessa data GlobalMedia è incaricata della realizzazione di una nuova versione Dvd dell’allestimento del secondo lotto, con un investimento di 36.000 euro. Il 24 ottobre 2006 (determina 09/793) Epierre riceve l’incarico di fornire 500 biografie dei protagonisti del fumetto, di realizzare nuove teche espositive, di fornire attività di supporto grafico e di progettazione e realizzazione di due mostre temporanee per un corrispettivo di 56.000 euro. Infine, il 12 dicembre 2006, con determina 9/921, si approvano spese per modifica ed adeguamento delle sale pari a 38.895,30 euro + IVA al 20%”.
Un elenco di spese e costi (tanti), per arrivare ad una inevitabile conclusione: “Mi sembra che l’impiego di risorse per il Museo sia stato negli ultimi quattro anni di tale entità che è giusto e doveroso chiedersi se i risultati sono stati commisurati agli investimenti. Non trovo affatto confortante che i visitatori del Museo nel Settembre Lucchese scorso – tra l’altro dopo la diffusione di forme pubblicitarie sui alcuni organi di stampa – non sia andata oltre le 500 presenze. Ed in questo caso interessa la quantità più che il fatto se siano visitatori paganti o meno oppure se il Museo possa legittimamente dirsi nazionale o internazionale. Sarebbe inoltre utile disporre di dati circa l’attività didattica e creativa offerta e svolta dal Museo, affinché se ne possa valutare il radicamento nella realtà locale. Un’ultima notazione: da quel che è dato di capire dall’intervista al professor Bono, molto del patrimonio espositivo è legato alla sua presenza in quanto derivante da prestiti in comodato gratuito di persone a lui vicine. Mi chiedo se non era il caso di creare nel tempo un patrimonio oggettivo, affinché il museo fosse veramente tale. Se le cose stanno come dice il professor Bono – e non vi è ragione per dubitarne – vedo con molta incertezza il futuro di una struttura la cui dotazione dipende dalla presenza o meno di un direttore culturale, di cui non è certo in discussione il valore o la competenza o il profilo nazionale o internazionale. In discussione semmai è il modo con cui si è giunti a determinate realizzazioni. E’ vero che i sogni sono immateriali e per natura evanescenti. Ma il Museo del Fumetto non può permettersi di essere un sogno, come certifica la materialità delle risorse investite che ho cercato, probabilmente in maniera incompleta, di elencare”.
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